Mancinelli: «Stop ai vandali con sanzioni pesanti, adesso usiamo anche il Daspo». Foresi: «Fondamentale il poliziotto di quartiere»

I controlli dei carabinieri in centro ad Ancona
I controlli dei carabinieri in centro ad Ancona
di Maria Cristina Benedetti
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Sabato 30 Ottobre 2021, 05:45 - Ultimo aggiornamento: 07:17

ANCONA - Al motto di “più decoro, meno criminalità”, il questore anti-degrado chiama all’appello. Con la sua consueta velocità di reazione, Valeria Mancinelli risponde: “presente”. «Ne condivido l’impostazione». Tra la sindaca e la nuova guida di via Gervasoni la distanza è pari a zero. «Molto centrato il controllo preventivo del territorio, compreso il poliziotto di quartiere».

Un principio che Cesare Capocasa rafforza con le parole di Papa Francesco: «Il vero potere è il servizio».

Il punto esatto da cui la Mancinelli riprende il filo del ragionamento: «L’idea di una polizia davvero vicina al cittadino consente di porre in essere azioni preventive per contenere e spegnere sul nascere fenomeni come quelli del vandalismo e del bullismo».

Anche per lei incuria e abbandono sono i germi che alimentano il pericolo. «Fondamentale è il presidio nei luoghi in cui la frequentazione e il tipo di presenze possono favorire il manifestarsi di questi fenomeni. Con l’identificazione e la dissuasione preventiva dei soggetti e dei gruppi che possono poi essere protagonisti delle degenerazioni. Certo, anche con l’utilizzo di strumenti tipo Daspo, ovvero il divieto di accedere a un determinato luogo per motivi di ordine pubblico». Sì, per la sindaca «vanno intensificate le sanzioni per chi compie atti di vandalismo».


Il passaggio 
Il nuovo questore chiama, Stefano Foresi è già al suo fianco. «Il confronto che abbiamo avuto ieri (giovedì, ndr) è stato bello e intenso». Alla voce “ripristinare il poliziotto di prossimità” è sulla stessa linea di pensiero. «È un passaggio fondamentale». L’assessore dorico alla Sicurezza ripassa a memoria la presunta lista nera di quel degrado che, per Capocasa, è catalizzatore di criminalità.

A cominciare dal quartiere Grazie dove, con oltre mille firme raccolte, i residenti chiedono più attenzione. Tra i punti roventi svettano le scuole Savio e l’asilo Sabin, depotenziate.

«Sarà un polo unico, con le tecnologie più avanzate. Vedrete. Il cronoprogramma, seguito dall’assessore Manarini, è rispettato». Foresi si destreggia tra gli attacchi: incuria, marciapiedi e strade sconnesse, immondizia. Solo una parte dei punti di quella petizione. Si sofferma sul parco delle Staffette Partigiane e sulle siringhe infilzate negli alberi. Sbotta: «Voglio proprio vedere, ci sono le telecamere che controllano la sicurezza».

Ricorda: «È un luogo molto frequentato. Fino a poco tempo fa c’erano persino i vigili del fuoco in pensione a presidiarlo». Altro giro, altro distinguo. Piccato. «I baby pusher? Come il 15enne che spacciava al parco del Cardeto? Non dipende tutto dal Comune». Lo stesso vale per transenne e recinzioni che fanno della Dorica un percorso a ostacoli. «Molto spesso sono proprietà dei privati».

Ripercorre i passaggi obbligati. «Per fare lavori condominiali, per esempio, i vigili del fuoco chiedono al Comune di montarle per garantire la messa in sicurezza della zona». Su via Thaon de Revel dove, invece, la competenza, per proteggere il marciapiede pericolante, è tutta del Palazzo del Popolo, mette in chiaro: «Abbiamo fatto passi avanti: lunedì scorso sono stati consegnati i lavori, che partiranno a breve».

Va avanti spedito anche in via della Loggia: «La prima metà della strada è accessibile ai pedoni. Siamo nei tempi». S’impegna: a dicembre, missione compiuta. Torna al parco, questa volta in quello degli Ulivi, a Collemarino, dove ormai per molti non c’è più niente da spaccare. «Stiamo piazzando le videocamere intorno a tutto il PalaBrasili. Quell’area sarà sotto stretta osservazione».

Arriva nelle frazioni, fino a Passo Varano dove i residenti con 400 firme chiedono al Comune un passaggio pedonale che colleghi a Tavernelle. A Sappanico, dove è stata costituita l’associazione anti-degrado, invita a distinguere tra le case fatiscenti dei privati e il rudere del Comune per il quale «è scattata la gara d’appalto».

Di nuovo si lascia andare a un moto di stizza: «Mi perdoni, ma i cinghiali sono di pertinenza della Regione con cui collaboriamo». Torna in centro, al muro di via XXIX settembre: «Abbiamo avuto il via libera dalla Soprintendenza per eliminare l’erba muraria e sistemare il cordolo che lo sovrasta». Foresi e Capocasa d’accordo: agire sul decoro urbano contro il degrado.

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