ANCONA Una violenza consumata nell’oscurità del parco Pacifico Ricci, frequentato di notte da spacciatori e tossici. La richiesta di prestazioni sessuali in cambio della droga, poi la scusa di un accendino che, nel buio, non si trovava. Quindi l’assalto hard, fomentato dai fumi dell’eroina. Le bastonate sulle gambe, gli schiaffi, le mani dappertutto. Solo all’ultimo si è fermato, risparmiandola dallo stupro, grazie anche all’intervento di un terzo ragazzo che ha preso le difese della vittima.
I fatti
Per quegli abusi sessuali ieri è stato condannato a due anni di reclusione un 24enne originario del Ghana, assistito dall’avvocato Elena Martini. Chissà se sconterà mai la pena, visto che è senza fissa dimora e si è reso irreperibile da quando la ragazza che ha provato a violentare, una dominicana di 26 anni che conosceva da tempo, l’ha denunciato dopo essersi rivolta al pronto soccorso, ferita e sotto choc, in quella notte da incubo del 10 ottobre 2020. Gli investigatori sono andati a cercarlo perfino in Francia: tutto inutile. In compenso, è stato assolto dall’accusa di spaccio: il pm Irene Bilotta, infatti, gli contestava anche la cessione di droga alla vittima. Ma lei stessa, convocata ieri in aula per testimoniare, tra i ricordi confusi di un’esperienza da brividi che vorrebbe rimuovere per sempre, ha scagionato il suo aguzzino, sostenendo che alla fine, a consegnarle l’eroina di cui era andata in cerca nel parco degli Archi, non era stato l’imputato, ma il terzo ragazzo che si trovava con loro. «Voleva che lo pagassi in natura, per questo mi sono rifiutata» ha raccontato la vittima, riferendosi al 24enne ghanese.
La scusa
«Con la scusa di cercare un accendino mi ha messo le mani addosso - ha raccontato la 26enne in aula -. Poi mi ha colpito alle gambe con un bastone e mi ha presa a schiaffi». Il ghanese, a detta della vittima, era una furia. Voleva per forza essere pagato, ma all’ennesimo rifiuto l’avrebbe scaraventata a terra per poi spogliarla, strappandole via i pantaloni e la biancheria intima. Infine ha desistito, anche perché il terzo straniero, che ha assistito alla scena (ma pure lui è irreperibile) ha provato a fermarlo, rimediando un pugno in faccia. Quindi è scappato, mentre la 26enne, sotto choc, è andata all’ospedale per farsi medicare. E denunciare l’orrore vissuto.