Ancona, saluto romano a Predappio:
l'Ordine bacchetta l'avvocatessa

Ancona, saluto romano a Predappio: l'Ordine bacchetta l'avvocatessa
di Emanuela Addario
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Giovedì 29 Novembre 2018, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 10:34
ANCONA Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati “censura” il saluto romano in occasione della commemorazione della marcia su Roma che si è svolta a Predappio il 28 ottobre durante la quale è stata immortalata (a sua insaputa) l’avvocato penalista Francesca Risito e apre un provvedimento disciplinare.

Se la Cassazione penale si è più volte pronunciata riguardo la legittimità del saluto romano durante una manifestazione autorizzata e commemorativa, l’organo di controllo della categoria professionale chiede di «produrre al Consiglio distrettuale di disciplina eventuali deduzioni entro 20 giorni dal ricevimento della comunicazione». La Risito non ci sta e difende «un diritto costituzionalmente protetto: la libertà di pensiero e di manifestare - dichiara l’avvocato - E’ una demolizione dell’immagine professionale non ammissibile. Sono una professionista moralmente retta e conosco bene le leggi»
  
«Ho chiesto spiegazioni al presidente dell’Ordine e mi è stato risposto che probabilmente la lamentela formulata su quella foto pubblicata è stata fatta in forma anonima». «Ritengo che chiedere chiarimenti su fatti ben chiari e soprattutto che si inseriscono in un contesto di una manifestazione autorizzata sia eccessivo e anche offensivo perché lede il principio costituzionalmente protetto riguardo la libertà di pensiero e la libertà di manifestare - scrive l’avvocato nella sua difesa - Sono iscritta al Consiglio dell’Ordina da molti anni e non mi sembra di aver dato mai motivo di pensiero e riflessione. Il Consiglio dovrebbe attivarsi anche verso coloro che quotidianamente non tengono una condotta moralmente orientata. Non ho mai sentito riprendere colleghi perché hanno una fede politica diversa dalla corrente e che la manifestano nei luoghi deputati ad eccezione di me ovviamente, non ho visto riprendere colleghi che partecipano a programmi televisivi spazzatura, non ho mai visto riprendere colleghi perché sono andati a piangere sulla tomba di Stalin o Che Guevara o perché leggevano Il Capitale di Marx. Sono orgogliosa di essere una donna di destra. Sia ben chiaro, non sono né una sovversiva, né una facinorosa, né tantomeno una che va in giro per le piazze tra scorribande in modo violento abusando delle libertà di pensiero che mi risulta in Italia sia ancora consentita. Partecipo a questa manifestazione da quando ero piccola. Anche questa volta il corteo era ordinato, sereno, pulito e senza violenza ed ha camminato dalla piazza centrale sino al cimitero dove per l’occasione la famiglia Mussolini nella persona Edda Nigri Mussolini ha aperto la cripta dove sono seppelliti quasi tutti i componenti della famiglia. In quell’occasione, come in tutte le altre, ho marciato e fatto il saluto romano autorizzato a Predappio con una bambina in braccio. Se un giornalista mi ha fotografata non credo in alcun modo di aver integrato né fattispecie di reato né tanto meno leso la moralità dell’ordine. Ciò che leggo tra le righe e che più mi spiace è una forte discriminazione verso chi con l’attuale sistema politico non è aderente. Non sono figlia di questo sistema ma nonostante tutto ne rispetto le regole, tutte».
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