ANCONA Le mura della città scambiate per una tela dai vandali armati di bombolette spray e pennarelli indelebili. I murales sui grattacieli newyorkesi del Bronx, in confronto, sono opere d’arte. Quelli che si snodano tra via XXIX Settembre e il centro, invece, sono obbrobri che nulla hanno a che vedere con la street art. Scarabocchi, firme (le cosiddette tag di incapaci velleitari), brutture di ogni genere che settimana dopo settimana spuntano sulle pareti degli edifici infestando e umiliando la città. Ma il Comune a questo scempio non ci sta. Il sindaco Daniele Silvetti mira a creare «una task force che si articola su più piani» afferma.
Le tre mosse
Le tre mosse per mettere un freno ad un fenomeno tristemente in aumento: «Repressione, più controlli e incentivi ai privati per effettuare le pulizie delle facciate degli edifici». Nelle prossime ore il primo cittadino firmerà la tanto attesa ordinanza anti writers. I contenuti della bozza sono stati già preparati dagli uffici comunali di competenza. Entro domani, al massimo, il documento entrerà in vigore. Ma Silvetti vuole guardare oltre il semplice strumento repressivo: «Voglio che sia anche e soprattutto una misura operativa per ridare decoro alla città - sottolinea -, andando a coprire e a rendere dignitoso un contesto urbano deturpato dai vandali».
Il protocollo d’intesa
Per questo il Comune è al lavoro sull’elaborazione di un protocollo d’intesa pubblico-privato che aiuti a sostenere i costi di manutenzione e pulizia dei beni privati di interesse pubblico. «Vogliamo trovare un modo per incentivare le opere di manutenzione dei beni pubblici - ribadisce Silvetti -, come ad esempio ridipingere le facciate imbrattate». Dopodiché servirà rafforzare le operazioni di controllo del territorio per scoraggiare i vandali a compiere nuovi raid. Da una parte la squadra antidegrado della polizia locale, dall’altra le telecamere di videosorveglianza. Poi l’ordinanza anti writers. Una stretta senza eguali.