ANCONA - Si sarebbe intrufolato nel letto di una ragazzina di 12 anni, che viveva nel suo stesso alloggio, tentando un approccio sessuale. Le urla della minorenne avevano richiamato l’attenzione dei genitori e, poi, l’arrivo della polizia. L’uomo, un operaio 40enne di origine bengalese, era stato immediatamente rinchiuso nel carcere di Montacuto con l’accusa di violenza sessuale aggravata.
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La richiesta
A un anno e mezzo dai fatti, risalenti al novembre del 2019, lo straniero è finito davanti al gup Alberto Pallucchini per essere giudicato. Ieri mattina la difesa, rappresentata dall’avvocato Pietro Sgarbi, ha scelto la via del rito abbreviato, condizionato all’esecuzione di una perizia di carattere psicologico nei confronti dell’imputato, attualmente libero da qualsiasi misura cautelare. L’affidamento della consulenza verrà conferita dal giudice il prossimo martedì, 22 marzo, poi l’udienza verrà rinviata per permettere all’esperto di compiere gli accertamenti necessari.
Il 40enne, all’epoca dell’episodio contestato, abitava in una casa agli Archi con la moglie e i figli.
L’indagine
Da quanto emerso nel corso delle indagini svolte dalla polizia nel più stretto riserbo, il bengalese aveva varcato la soglia dell’appartamento completamente annebbiato dall’alcol per poi intrufolarsi, quasi completamente nudo, nel letto dove stava dormendo la 12enne. La procura contesta un tentativo di approccio sessuale, con tanto di palpeggiamenti, ma non un rapporto completo. A bloccare il bengalese erano stati i genitori della minorenne, allarmati da alcuni rumori che provenivano dalla sua stanza e dalle urla della figlia, trovata nel letto con l’imputato. Immediata era stata la chiamata alla polizia. In pochissimo tempo erano arrivate sul posto le Volanti della questura. L’uomo era stato portato negli uffici di via Gervasoni per gli accertamenti di rito, poi il pm Ruggiero Dicuonzo aveva ordinato il suo trasferimento nel carcere di Montacuto.
La visita
Contemporaneamente, la minore era stata portata al Salesi per seguire il protocollo riservato alle vittime di violenza. In un secondo momento era stata ascoltata in forma protetta dalle poliziotte della questura per ricostruire quanto accaduto nella sua cameretta in piena notte. Il 40enne bengalese ora non vive più nell’appartamento in cui si sarebbe consumata la violenza contestata dalla procura dorica.