Ancona, minacciata e perseguitata dai suoceri: «Stai attenta, rapiamo tua figlia e la portiamo via dall'Italia»

Ancona, minacciata e perseguitata dai suoceri: «Stai attenta, rapiamo tua figlia e la portiamo via dall'Italia»
Ancona, minacciata e perseguitata dai suoceri: «Stai attenta, rapiamo tua figlia e la portiamo via dall'Italia»
di Federica Serfilippi
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Martedì 4 Luglio 2023, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 11:56

ANCONA - Costretta a dare i soldi ai suoceri e minacciata: «Se non ci fai vedere nostra nipote, la rapiamo e la portiamo in Kosovo». Sono gli estremi accusatori del processo con rito abbreviato discusso ieri mattina nell’aula presieduta dal gup Francesca De Palma. Sono in tre sotto accusa: padre, madre e figlio minore, tutti di origine kosovara ma da anni residenti nel capoluogo dorico. 

 
Le contestazioni

I primi due devono rispondere di stalking nei confronti della nuora (ormai separata dal marito di fatto), il terzo di minacce.

Inizialmente, la procura aveva tirato in ballo anche il marito della vittima, sempre per il reato di stalking. Ma nei confronti dell’uomo, 29enne, la posizione è stata stralciata: è infatti irreperibile. La procura ha chiesto per i suoceri la condanna a un anno di reclusione, per l’altro imputato il pagamento di una multa di 688 euro. La sentenza verrà emessa dopodomani. La donna, una barista anconetana di 24 anni, si è costituita parte civile con l’avvocato Emanuela Bruno. Aveva denunciato i soprusi subiti nel febbraio del 2022, facendo avviare le indagini ai carabinieri. Indagini che avevano portato la donna e la sua figlioletta (all’epoca aveva tre anni) in una struttura protetta. 


La ricostruzione


Stando a quanto ricostruito nel corso dell’inchiesta, il rapporto familiare sarebbe precipitato dopo la nascita della piccola e il rimpatrio in Kosovo del 29enne. Secondo il racconto della vittima, i suoceri avrebbero iniziato a chiederle soldi sia per loro che per il figlio in Kosovo. Le continue richieste di denaro avrebbero gravato non solo sulla giovane barista, ma anche sulla sua famiglia. Per la procura lo stalking sarebbe scattato a partire dal 2020, quando la 24enne aveva iniziato a staccarsi dalla morsa dei suoceri e del marito, ancora fuori dall’Italia. La donna sarebbe così stata vittima di minacce e insulti, legati soprattutto alla gestione della bimba. «Porta la piccola a casa nostra, o veniamo a farti un casino al lavoro»; «Non abbiamo paura, chiama la polizia e i carabinieri. Vedrai cosa succede» sarebbe stato il tenore delle frasi pronunciate. E ancora, i parenti avrebbero minacciato di rapire la bimba e di portarla in Kosovo. Il fratello del 29enne avrebbe detto: «Do fuoco a te, alla tua famiglia e alla tua razza». 


La denuncia


Esasperata dal pressing, la barista aveva deciso di sporgere denuncia ai carabinieri e raccontare i soprusi subiti. Gli imputati, difesi dall’avvocato Maila Catani, respingono le accuse: non ci sarebbero mai state condotte moleste e persecutorie. 

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