Massimiliano Biagioli travolto e ucciso sull'Adriatica: il conducente patteggia un anno

Massimiliano travolto e ucciso sull'Adriatica: il conducente patteggia
Massimiliano travolto e ucciso sull'Adriatica: il conducente patteggia
di Federica Serfilippi
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Giovedì 21 Luglio 2022, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 13:23

ANCONA - Un’auto l’aveva travolto mentre camminava a piedi sulla statale Adriatica, a Porto Potenza Picena, per raggiungere il camping dove si trovava un suo amico in vacanza. Per il 43enne anconetano Massimiliano Biagioli non c’era stato nulla da fare. Troppo violento l’impatto con la Seat Ibiza guidata da un 37enne, residente a Potenza Picena.

L’incidente mortale risale alla sera del 3 agosto del 2021.

A quasi un anno dal decesso del super tifoso dell’Ancona si è chiuso il procedimento penale contro il conducente della Seat, accusato di omicidio stradale. Ieri, al tribunale di Macerata, ha patteggiato un anno di reclusione, pena sospesa. Il giudice ha inflitto all’imputato (P.T. le sue iniziali) la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida per tre mesi.

La dinamica 

Il sinistro si era verificato proprio all’altezza della struttura ricettiva che Biagioli stava raggiungendo, il Camping Regina. La Seat procedeva in direzione nord, la stessa di Biagioli: l’impatto era stato così violento che il 43enne - impiegato nel settore della logistica e residente a poca distanza dal ristorante ex Baldì - era prima finito contro il parabrezza dell’auto, poi sul manto stradale. Era praticamente deceduto sul colpo, riportando traumi al torace e alla testa. Lo schianto era avvenuto in un punto molto buio della statale. «Massimiliano ha lasciato in un dolore immenso il papà Leopoldo e la sorella Marinella» ha fatto sapere lo Studio3A-Valore, società a cui si sono affidati i familiari della vittima, rappresentati in aula dall’avvocato Andrea Polverini. Ieri, in tribunale, era presente la sorella del 43enne. Già da tempo chiusa la questione risarcitoria con l’assicurazione del 37enne. Ancora le parole dello Studio 3A: «I congiunti di Massimiliano, però, si aspettavano anche un po’ di giustizia sul fronte penale che ora è arrivata, anche se ovviamente un anno di reclusione con pena sospesa per una vita stroncata è un epilogo non facile da accettare, così come le leggi italiane in materia. La sentenza consente comunque alla famiglia Biagioli, almeno, di chiudere definitivamente il doloroso capitolo giudiziario di una ferita che per il resto, purtroppo, non si rimarginerà mai».

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