Il figlio di 6 anni morì nell'incidente: beffa atroce per il padre "costretto" a patteggiare

Il figlio di 6 anni morì nell'incidente: beffa atroce per il padre "costretto" a patteggiare
Il figlio di 6 anni morì nell'incidente: beffa atroce per il padre "costretto" a patteggiare
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 20 Luglio 2022, 02:35

ANCONA - Non bastava lo strazio per la morte del figlioletto di 6 anni. Ora dovrà anche fare i conti con una giustizia senza cuore che non guarda in faccia a nessuno, nemmeno a un papà senigalliese che ha visto spirare sotto i propri occhi il suo bambino. Non se l’è sentita Giacomo Durazzi, 37 anni, di affrontare il processo per omicidio stradale: sarebbe stato un dolore insopportabile, per lui, ripercorrere in un’aula di tribunale una tragedia infinita.

Così, ha deciso di patteggiare, anche se la sua unica “colpa” - secondo quanto emerge dalle indagini della Polizia Stradale - è stata quella di non aver previsto un possibile pericolo dietro la curva che in quella maledetta mattina del 20 agosto 2020 stava per imboccare, con il sole contro, sulla Strada della Bruciata, nei pressi dell’ex Snoopy, a Senigallia.

La ricostruzione 

Non andava veloce.

Eppure, alla guida della Fiat 500 non riuscì a schivare un camion dei rifiuti che sostava davanti a un’abitazione, occupando parte della carreggiata. Il giovane papà sterzò, ma colpì la pedana del mezzo pesante, che era abbassata per caricare degli elettrodomestici. Il piccolo Christian, che viaggiava accanto al padre sul sedile anteriore destro con la cintura regolarmente allacciata, morì sul colpo. Inutili i soccorsi per quell’angioletto di 6 anni, bravo a scuola e sui campi da calcio. 

Le richieste 

Durazzi, assistito dall’avvocato Roberto Marini, è un uomo disperato: in due anni il dolore per la perdita del suo bambino non ha fatto che acuirsi. Ha chiesto il patteggiamento per evitare di sostenere il processo e rinnovare il ricordo di quel tragico incidente. Ha avanzato la medesima richiesta anche Fausto Albertini, 37 anni di Fano, l’operatore di una ditta privata di servizi integrati per l’ambiente che in quel drammatico 20 agosto aveva parcheggiato il furgone di fronte a un’abitazione dalla quale stava recuperando elettrodomestici da rottamare. Stando agli accertamenti, avrebbe posizionato il mezzo ingombrante dietro una curva, in un punto della strada privo di banchina: per gli inquirenti, avrebbe potuto accostarlo di più sul margine destro della carreggiata, che avrebbe invaso per circa 2 metri. Le richieste di patteggiamento sono state già accettate dal pm: ieri era attesa la sentenza del gup Alberto Pallucchini, che è stata rinviata a domani. Il papà del piccolo Christian ha deciso contestualmente di costituirsi parte civile, tramite l’avvocato Fabio Longhi, contro il conducente del camion, richiedendo un risarcimento per la morte del figlio proporzionale alla quota di responsabilità del 37enne, assistito dall’avvocato Nicola Maria Ciacci. 

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