Renzo Piano per il porto, la firma dell'archistar per il nuovo terminal crociere. L'assessore Simonella: «E' il mio sogno»

Le autorità a bordo della Msc Fantasia per il tradizionale scambio del Crest
Le autorità a bordo della Msc Fantasia per il tradizionale scambio del Crest
di Maria Cristina Benedetti
4 Minuti di Lettura
Lunedì 30 Maggio 2022, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 14:30

ANCONA - Ha un sogno, Ida Simonella. «Per il terminal delle crociere m’immagino un segno architettonico bello, alla Renzo Piano, consono al patrimonio monumentale del porto antico». L’assessore dorico, su un divanetto avvolgente della Msc Fantasia, da una prospettiva che fonde lusso e tecnologia, in quattro mosse disegna il post-Covid fronte mare.

Fano-Grosseto, finanziati 97 milioni, ne mancano ancora 483. L’incompiuta vede la luce e sarà tutta a 4 corsie

La premessa ha la solidità delle fondamenta: «Hanno resistito durante la pandemia, come fossero in una bolla, hanno continuato a far scalo qua, ad Ancona. Erano poche, le “toccate”, ma sufficienti a garantire la continuità. Per non uscire dal circuito. È stato fatto un lavoro d’insieme. Fondamentale è stato il contributo della famiglia Vago, volto e anima di Msc». 
Lo stradello del futuro qui si apre deciso sul Molo Clementino, che si specchierà nel bacino della Fincantieri. «Sarà lungo 350 metri, sarà plasmato sulle esigenze delle grandi navi.

Sarà del tutto elettrificato. Perché lo sviluppo della dorica - non concede alternative - sarà green». L’operazione è già finanziata con 22 milioni di euro del fondo nazionale, risorse che evitano i paletti imposti dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ritocca lo skyline del porto antico, l’assessore, e introduce il corollario del terminal delle crociere. «Con un project financing, Msc potrebbe partecipare alla sua realizzazione». Torna ad assecondare la visione onirica. «Sogno che a firmarlo sia qualcuno del calibro di Renzo Piano». Sui tempi tenta un’accelerata decisa: «Due anni o poco più da qui all’attracco». 


Sulla terza mossa usa la doppia formula: «spingere e stringere». Il capitolo al quale imprime il massimo della velocità è quello dei due traghetti - che collegano Croazia o Albania - da spostare nell’area degli ex silos, le banchine 19, 20 e 21. «Per eliminare dal centro della città le emissioni inquinanti rilasciate da quel tipo d’imbarcazione». Una necessità per la Simonella, che si porta avanti con l’impegno: «Noi, come Comune, abbiamo già deliberato. La competenza è dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale. È un’azione da gestione corrente, che richiederebbe un investimento non molto importante». Soprattutto spinge. 


Dalle grandi vetrate di quel colosso del mare, l’assessore continua a fissare la linea d’orizzonte. Il futuro. Non le sfuggono, tuttavia, i mille colori dei container che affollano il piazzale lì di fronte. Terra, la sua Ancona. «Per le merci è fondamentale costruire la banchina 27 che è il proseguimento di questa alla quale siamo attraccati». La sintesi: il presidente dell’Authority Vincenzo Garofalo ha annunciato lo sblocco dell’iter per l’assegnazione dei lavori, e i 37 milioni per convertire in azione i buoni propositi sono moneta corrente. Arriva alla quarta e ultima mossa: la proroga da parte del ministero dei 40 milioni per il raddoppio di Fincantieri, un’opera da 80 milioni in tutto.

«È stato firmato nei giorni scorsi - ricorda - il decreto che concede un anno in più per far partire l’appalto. Una scelta che esprime due elementi non affatto scontati: quel denaro c’è ancora, come pure la volontà di Fincantieri di continuare a investire su Ancona. Nel dopo-pandemia non era automatico». La riconoscenza della Simonella è grande come l’Adriatico che le riempie lo sguardo. «Garofalo si è speso tantissimo per arrivare a questo risultato». Naviga a vista, ed è già oltre il sogno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA