Ancona, writer scatenati al Monumento (e le scritte finiscono pure nel video di Piero Armenti)

Ancona, writer scatenati al Monumento (e le scritte finiscono pure nel video di Piero Armenti)
Ancona, writer scatenati al Monumento (e le scritte finiscono pure nel video di Piero Armenti)
di Federica Serfilippi
4 Minuti di Lettura
Lunedì 29 Agosto 2022, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 30 Agosto, 08:29

ANCONA - Una vergogna senza fine. Rimbalzata anche nella cassa di risonanza dei social “vip”. Non si ferma lo sfregio dei vandali al Monumento del Passetto, un’onta che ormai si ripete da anni. Le scritte si sono estese a macchia di leopardo nel corso della stagione estiva, tra pennarelli colorati, dediche d’amore e nomi impressi sul marmo. I vandalismi sono finiti anche in uno dei video-social di Piero Armenti, l’urban explorer fondatore della pagina Facebook Il Mio Viaggio a New York, da oltre due milioni di follower.

In vacanza in questi giorni nelle Marche, sabato pomeriggio Armenti ha fatto tappa al Passetto, visitando - prima di arrivare in spiaggia e ammirare le grotte - anche il monumento: nel video poi postato ieri mattina sui social sono finite anche le scritte vandaliche lasciate dai barbari.

Scritte che, in alcune foto, si possono vedere addirittura sulla pagina web di Wikipedia dedicata al monumento con vista mare. 


La cartolina


La cartolina dell’imbrattamento non è certo una novità. L’amministrazione comunale ci mette impegno e di tanto in tanto invia gli operatori di AnconAmbiente per una pulizia straordinaria, che inevitabilmente finisce col pesare sulle casse di tutti i cittadini. Non si fa in tempo a sbiancare il marmo che ecco che degli sciagurati tornano in azione, soprattutto nelle ore notturne, quando il pericolo di essere scoperti è minore. I pennarelli sono stati utilizzati sull’ara, sulle colonne e anche sulla pavimentazione del monumento. Cosa scrivono i vandali? Di tutto. Lo sgorbio più vistoso si trova attualmente sul basamento dell’ara: a caratteri cubitali è stato scritto “mi manchi” con un pennarello nero. Su uno dei lati dell’altare, sono stati anche lasciati dei ricordini in rosso. Stanno lì almeno dall’inizio dell’estate. Sul colonnato le scritte sono un po’ più piccole e solitamente rappresentano date, nomi e tag degli autori dell’imbrattamento.


La condanna


Una delle ultime pulizie del monumento risale allo scorso marzo. Valore dell’intervento: circa 2mila euro e l’impiego di quattro operatori e due mezzi. «Chi sporca e danneggia la città è un povero sfigato» aveva detto il sindaco Valeria Mancinelli. «AnconAmbiente, ovvero il Comune di Ancona, ha ripulito per l’ennesima volta il monumento del Passetto. Cancellare il brutto innanzitutto costa, tempo e denaro. Quello dei cittadini, perché si tratta di soldi pubblici». 


Piazza Cavour


Purtroppo, il monito e la condanna del primo cittadino non hanno sortito alcun effetto, perchè dopo la pulizia straordinaria di AnconAmbiente, i vandali sono tornati imperterriti a colpire. E c’è da scommettere che senza punizioni che siano da esempio, i writer-sfigati continueranno nella loro opera di imbrattamento. Imbrattamento che, purtroppo, non salva neanche gli arredi della città. Basta volgere lo sguardo verso piazza Cavour e le panchine collocate sul perimetro. Se ne salvano poche dalle scritte lasciate con i pennarelli.

A soffrire di più è la parte rivolta verso corso Mazzini, a due passi dal terminal degli autobus. Il tenore dei vandalismi non è molto diverso da quello che va in scena al monumento. Anche sulle panchine di piazza Cavour si possono trovare date, dediche, nomi e prese in giro. Di tanto in tanto le scritte spariscono, poi riappaiono dopo una manciata di giorni, come se il marmo fosse una lavagna dove poter liberamente disegnare. No, non è affatto così. Perchè imbrattare vuol dire danneggiare un bene pubblico. E il “pubblico” comprende anche i writer sfigati. Alla faccia della “mejo gioventù” del sindaco Mancinelli, giovani che «non sfasciano la città, ma crescono, si affermano, costruiscono». 

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