Passi avanti per il Mercato delle Erbe, ma per il Covent Garden bisognerà aspettare il 2026

Passi avanti per il Mercato delle Erbe, ma per il Covent Garden bisognerà aspettare il 2026
Passi avanti per il Mercato delle Erbe, ma per il Covent Garden bisognerà aspettare il 2026
di Michele Rocchetti
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 5 Ottobre 2022, 07:00

ANCONA - L’ultima novità in merito al restyling del Mercato delle erbe è l’affidamento alla Conteco Check Srl, per una cifra intorno agli 11 mila euro, della verifica preventiva del progetto di fattibilità tecnica ed economica cui sta lavorando lo studio tecnico Gruppo Marche per un importo di 69 mila euro. L’iter burocratico, dunque, sta andando avanti. Il problema è che bisogna fare presto. 

Il cronoprogramma 

Perché se i fondi ci sono, 5,3 milioni dei 20 del pacchetto complessivo assegnato un anno fa al capoluogo marchigiano dal Governo con il Bando Rigenerazione Urbana, entro il 30 giugno 2023 deve essere assegnato l’appalto, entro il 31 dicembre 2024 occorre pagare almeno il 330% degli stati d’avanzamento lavori ed entro il 31 marzo 2026 vanno completate le opere. Pena la revoca dei finanziamenti. E questo è ciò che al momento più preoccupa gli operatori, che vogliono fortemente le riqualificazione di un contenitore per troppo tempo lasciato in stato di abbandono e per questo sempre meno attrattivo.
«Quella del Mercato delle Erbe in stile Covent Garden è un’idea giusta, se permettono di fare somministrazione sia sopra che sotto, – sostiene Mario Calvio, dell’omonima macelleria ed enogastronomia -, ma ora che la scelta è stata fatta e che i soldi sono stati trovati, basta chiacchiere, bisogna darsi una mossa». Anche perché lavorare in questa condizioni è sempre più difficile. «Così com’è il posto è brutto, ci piove dentro, la gente è scoraggiata a venire – sostiene Maurizio Baldini, che ha un banco di ortofrutta -. Se invece lo rinnovano e consentono di farci delle aree di ristoro abbinate ai punti vendita sono sicuro che le cose cambierebbero totalmente». Siamo infatti in centro e dentro uno dei principali monumenti della città. «È una struttura bellissima – afferma Massimo Bartolini, anche lui titolare di un banco di ortofrutta -, visitata ogni anno da migliaia di turisti, che però si rammaricano a vederla ridotta così, sporca e con tutte quelle serrande abbassate». A quelle del minimarket Crai e del negozio di frutta e verdura Primizie e delizie si è aggiunta di recente quella della macelleria Mosconi. Senza poi contare tutte quelle del primo piano, vuoto ormai da anni. 
«Ci hanno detto che i lavori dureranno circa tre anni – continua Bartolini -. Se riescono a metterci meno è meglio, ma soprattutto è importante che inizino». E che non ci si perda nel durante. «La cosa fondamentale è che vengano rispettati i tempi – reclama Calvio -. Che i lavori non si blocchino all’improvviso. Che nel mentre non si crei troppo caos». 
Perché, se è stato scongiurato il pericolo che il mercato venga spostato in blocco da un’altra parte, con l’amministrazione lì a dichiarare che i lavori verranno effettuati per stralci, lasciando gli operatori al proprio posto, la paura è che questi creino disagi tali da allontanare la clientela. «Temiamo che non diano il giusto preavviso e che durante i lavori non ci mettano nelle condizioni di lavorare come si deve» dichiara Cristina Gioia dal suo banco di ortofrutta.

Ma è un timore lontano perché, come diversi altri, anche lei ritiene si tratti ancora una volta di promesse che non verranno mantenute: «Hanno già provato a farcelo credere quattro anni fa che avrebbero sistemato il mercato, ma siamo ancora qui alle prese con gli escrementi di piccione e la mancanza di parcheggi».

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