Dini, Pd: «La Giunta non pensi di fare cassa sulle tasche degli anconetani»

Dini, Pd: «La Giunta non pensi di fare cassa sulle tasche degli anconetani»
Dini, Pd: «La Giunta non pensi di fare cassa sulle tasche degli anconetani»
di Andrea Maccarone
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Mercoledì 13 Marzo 2024, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 12:29

Susanna Dini, capogruppo Pd in consiglio comunale: che effetto le ha fatto l’uscita dell’assessore Tombolini lunedì in Aula?

«Non mi stupisce, si trova a dover fare i conti con un bilancio che non tiene conto dei reali bisogni della città. Infatti a dicembre il nostro voto è stato contrario. A proposito di effetto: in campagna elettorale dicevano che ci avrebbero stupito con effetti speciali, ad oggi non ci sembra di aver visto nulla di speciale se non l'annuncio di Tombolini che lamenta di essere stato lasciato senza soldi per le manutenzioni stradali».

Che cosa vuol dire, secondo lei?

«Non si sono resi conto che le risorse vanno ripartite con equilibrio e buon senso. È stato speso quasi 1 milione di euro per feste ed eventi che, per carità, vanno benissimo.

Ma non quando si tolgono i soldi ai bisogni primari dei cittadini. Questo noi lo diciamo da quando non hanno riconfermato le agevolazioni della Tari».

Ha detto buon senso, dove secondo lei l’Amministrazione non lo ha applicato?

«Hanno dato incarichi che pesano sul bilancio: 3 articoli 90 per lo staff del sindaco da circa 150mila euro all’anno al netto dei contributi, due dirigenti in più, le consulenze. Non è buon senso questo».

A proposito di tariffe comunali, c’è qualcosa che la preoccupa?

«Direi proprio di sì. Da tempo si sente dire che metteranno mano alle tariffe, poi è arrivata la smentita di Zinni. Ma oggi questa ipotesi sembra essere tornata ad aleggiare. Ad esempio, domani (oggi per chi legge, ndr) avremo un commissione consiliare in cui l’assessora Antonella Andreoli ci illustrerà un piano di rimodulazione delle tariffe degli asili nido. Temiamo proprio che in aria ci siano dei rincari, mentre noi ci auguriamo che non vogliano fare cassa sulle spalle delle famiglie».

Entro Pasqua arriverà la variazione di bilancio, quali sono i suoi auspici?

«Auspichiamo che si rendano conto che stanno governano Ancona, il capoluogo delle Marche».

Oltre la battuta?

«Anche sulla variazione di bilancio abbiamo assistito a vari rimpalli: prima annunciata per gennaio, poi febbraio. Adesso posticipata a ridosso della Pasqua. Sinceramente vediamo uno scollamento generale. Credo che stiano prendendo tempo per capire dove andare a reperire le risorse».

Pensa che arriverà la filiera in soccorso?

«La filiera ha già dato abbastanza, a quanto pare. Dagli interventi sulle feste a quel po’ di soldi che la Regione ha stanziato per le manutenzioni in vista del G7. Tra l’altro, mi permetta una postilla».

Prego.

«Proprio lunedì in consiglio comunale l’assessore Tombolini ha risposto ad un’interrogazione del collega Fagioli chiedendoci di sollecitare in Regione i consiglieri di opposizione per avere risposte da quel governo che è un loro pilastro della filiera. Ci è sembrato francamente assurdo».

Torniamo alla variazione, cosa andrebbe tutelato?

«Servizi sociali, mense e asili in primis. I loro errori non devono ricadere sulle tasche degli anconetani».

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