ANCONA - i impenna il numero dei casi Covid e l’Anconetano conquista la maglia nera con 353 nuovi contagi ogni 100mila abitanti. Ieri mattina, in occasione dell’inaugurazione della nuova sala emergenze del Pronto soccorso di Torrette dedicata al dott. Marco Esposito, il primario del Pronto Soccorso degli ospedali Riuniti di Ancona, Susanna Contucci, ha fatto in punto sul tema e sulla gestione degli spazi nel nosocomio.
«I posti letto a disposizione attualmente sono 37 ordinari sub intensivi nella palazzina della Malattie Infettive e ci sono poi altri posti in Rianimazione.
Lo scenario
Sugli accessi di Covid positivi in ospedale, la dottoressa Contucci ha notato che «c’è stato un aumento anche nel nostro Pronto soccorso. Siamo arrivati fino a 29 accessi la scorsa settimana e, da tre giorni a questa parte, abbiamo l’area Covid sempre piena. Sono 6 i pazienti ospitati». Tra i nuovi ingressi in ospedale si rileva «ci sia una percentuale maggiore non vaccinata o vaccinata con una sola dose». L’età media è bassa «va dai trenta ai sessant’anni». La strada regina è quella indicata dall’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini e passa per «l’immunizzazione, tramite la terza dose, per tornare alla normalità». Quella di ieri è stata l’occasione per svelare la targa in nome del dottor Marco Esposito, morto tragicamente in un incidente stradale nel 2011. A lui è stata dedicata la nuova Sala emergenze del pronto soccorso dorico. «Marco ha dedicato gran parte della sua attività professionale alla diffusione del sapere - ha detto Contucci - con grande passione e generosità. Noi ancora oggi possiamo contare su tutto il sapere che ci ha trasmesso mentre era in vita». Il direttore del dipartimento di Emergenza, dottor Aldo Salvi ha aggiunto: «Nella Sala emergenza arrivano i pazienti con importanti alterazioni dei parametri vitali, funzione primaria della sala è quella di gestire i pazienti giunti al Pronto soccorso in condizioni molto gravi». La vecchia sala emergenze era affollata e con pochi posti disponibili: «Tutto questo – ha aggiunto il direttore generale Michele Caporossi - ce lo lasciamo alle spalle».
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