ANCONA Più che un corso, un percorso. A ostacoli. Commercianti e ambulanti ormai la prendono a ridere. «I vigili ci avevano detto che avrebbero messo in sicurezza il marciapiede. Eccola la sicurezza: un cono nel bel mezzo del passaggio», ironizza Stefano Coen.
Gli ostacoli
Sul lato opposto, poco prima della Galleria Dorica, c’è di peggio. Un cratere che si è aperto da più di un mese sul marciapiede è stato transennato, ma nel frattempo si è trasformato in una pattumiera: c’è chi ci butta cartacce, bottiglie, lattine. Il bello (brutto, pardon) è che nessuno raccoglie i rifiuti. Un biglietto da visita osceno per gli amanti dello shopping tra le bancarelle di corso Mazzini. Dulcis in fundo - si fa per dire - un’altra buca pericolosissima che si è venuta a creare proprio davanti all’ingresso laterale del tribunale: qui le mattonelle saltate sono state appoggiate in un angolo, a futura memoria.
L’amnesia
E l’asfalto? Non ne parliamo. Voragini ovunque, colate di bitume qua e là, rattoppi fatti e salatati subito al primo acquazzone. Ma solo su una parte di corso Mazzini, quella che la precedente Amministrazione si è dimenticata di asfaltare.
La delusione
«Aspetto da una vita la riqualificazione del Mercato delle Erbe, ma quando lo rifaranno forse sarò già sotto terra - sorride -. Già vendo prodotti di nicchia, non proprio economici in un periodo di crisi. Mettiamoci il disinteresse totale per corso Mazzini da parte del Comune ed ecco che la scelta di chiudere diventa obbligatoria. Siamo stati abbandonati a noi stessi: tutte le risorse sono state destinate a corso Garibaldi, qui non abbiamo visto nemmeno le briciole. Mi spiace, ma sono costretta a gettare la spugna».