Centro pieno e anche file nei negozi. E i park gratuiti: una vera e propria benedizione

Gente in fila ieri pomeriggio in corso Garibaldi
Gente in fila ieri pomeriggio in corso Garibaldi
di Michele Rocchetti
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Domenica 13 Dicembre 2020, 06:50 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 13:25

ANCONA  - Corsi affollati e file fuori dai negozi. Al primo weekend pieno in zona gialla l’effetto parcheggi comunali gratuiti nel centro c’è e si vede, lasciando ben sperare per un Natale che, se a livello di vendite non sarà come quello degli scorsi anni, quanto meno dovrebbe permettere ai commercianti di tirare avanti fino all’inizio del 2021. «Adesso di gente in centro ce n’è tanta – osserva Toni Tanfani di Gisa Boutique -. Da quando hanno riaperto la circolazione tra comuni è cominciato ad esserci un bel giro. Ma una grande mano l’hanno data anche i parcheggi gratuiti e gli addobbi, perché una città bella ed accogliente incentiva l’affluenza di persone da fuori».

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Un aspetto, quest’ultimo, fondamentale per il commercio locale. «Fortuna che siamo tornati in zona gialla – sospira Cristina Rossi del negozio di abbigliamento Elena Mirò –, il Black Friday in zona arancione non era andato per niente bene.

Avevamo cercato di supplire con le consegne a domicilio, ma gran parte della gente preferisce venire in negozio. E finora chi abitava in comuni vicini come Camerano, Sirolo o Falconara non aveva potuto farlo». Adesso, invece, grazie ai parcheggi gratuiti, ma anche alla chiusura nei weekend dei centri commerciali, gli abitanti della provincia sono tornati a fare acquisti in centro, tanto che Manola Gironacci della gioielleria Ibis si augura che la gratuità dei parcheggi durante le feste possa essere riproposta in futuro. Secondo qualcuno, però, si poteva fare di più. «Addobbi e parcheggi gratuiti vanno bene – dice Ines Laura Foschi del negozio di oggetti di vetro e ceramiche artigianali C.Berardi -, ma un piccolo mercatino natalizio in piazza Cavour, organizzato con le precauzioni del caso, avrebbe creato tutta un’altra atmosfera. E questo è importante, perché è più difficile che si facciano acquisti se non c’è l’entusiasmo del Natale».

Entusiasmo che però, ammette, non si è del tutto perso. «Ovviamente non si può fare il paragone con gli anni precedenti, ma la voglia di comprare c’è. Perché tutti abbiamo bisogno di un po’ di normalità. Purtroppo sono venute meno tutta una serie di occasioni conviviali in cui ci si scambiavano dei pensierini, ma ai regali per la famiglia non si rinuncia. In più durante i mesi di clausura c’è stata una riscoperta del focolare domestico, che si vuole rendere più accogliente, circondandosi di belle cose».


Questo desiderio di coccolarsi un po’ è stato rilevato anche da Toni Tanfani: «Di fronte a tante privazioni, il regalo è una piccola soddisfazione che ci si concede, facendo felici se stessi e gli altri. Ovviamente, mancando le occasioni speciali come cene, feste e serate nei locali, ci si orienta più sull’abbigliamento di uso quotidiano e sugli accessori, ma in generale le vendite stanno andando bene. Oserei dire che non siamo così lontani dallo scorso anno». E piuttosto bene vanno, per lo stesso motivo, anche le vendite di gastronomia di alto livello, profumi e gioielli. «La tradizione del Natale è un qualcosa che si tiene stretto anche in questi momenti – sostiene Manola Gironacci – perché è un modo per fare una carezza ai propri cari. Sia che si faccia un pensierino, che un regalo importante. E comunque noi qui abbiamo avuto anche chi ha speso parecchio. Perché non è detto che la paura induca per forza al risparmio. Può essere anche uno sprone a godersi di più la vita».

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