L'avvocato Andrea Nobili, idee chiare: «Spegnere la Mole? Grave perdita, bisogna fare di tutto per salvarla»

Nobili, idee chiare: «Spegnere la Mole? Grave perdita, bisogna fare di tutto per salvarla»
Nobili, idee chiare: «Spegnere la Mole? Grave perdita, bisogna fare di tutto per salvarla»
di Antonio Pio Guerra
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Domenica 28 Gennaio 2024, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 12:18

ANCONA «Sarebbe una perdita enorme per la città». Andrea Nobili, già assessore alla Cultura, interviene a difesa del Lazzabaretto, di cui è stato tra i padri fondatori. L’idea di veder depredata la Mole di questi asset così importanti, oltre che dell’intero cartellone estivo di appuntamenti, lo spaventa. «Non ho capito se ci sia la volontà politica di spegnere la Mole, se la si vuole relegare a mero contenitore di eventi espositivi - dice Nobili - oppure se è una decisione legata ai lavori che si faranno sulla struttura».

Le perplessità

Stando a quanto raccontato dall’assessore alla Cultura Anna Maria Bertini, il restauro del pontile di collegamento con la terraferma potrebbe finire oltre i termini previsti.

Di qui, la richiesta di Arci - che gestisce il Lazzabaretto ed il cinema - di posticipare le attività al 2025 se non si smonterà il cantiere entro giugno. «L’amministrazione dovrebbe fare tutto il possibile per favorire la riapertura» fa Nobili. E se qui siamo ancora nel regno delle possibilità, torniamo in quello delle certezze quando parliamo di eventi estivi a 360 gradi. «Non ci saranno eventi estivi alla Mole» aveva confermato la Bertini nei giorni scorsi. Anche qui, causa lavori o c’è dietro altro? «Non ci voglio credere, ma se davvero fosse una scelta politica, allora saprebbe di insipienza culturale che tradisce la storia della città» commenta l’ex assessore. Perché «la Mole è insostituibile, ce la invidiano tutti», al netto degli eventi itineranti che l’attuale capo della Cultura vorrebbe portare in giro per la città.

«L’idea di svalorizzarla è molto provinciale» attacca. E ancora: «Non vorrei che ci fosse un po’ di insofferenza verso una cultura artistica un po’ più raffinata». Niente complotti, però. Nel caso si trattasse davvero di una scelta presa a tavolino, la spiegazione che fornisce Nobili è molto più semplice. «Non voglio credere ad una regia politica. Penso sia frutto di una mancanza di conoscenza. Si ignora cosa sia stata la Mole per Ancona» spiega. Insomma, trasformare il gioiello di Vanvitelli in un museo «sarebbe più di un peccato, un atto gravissimo». Lavori o scelta ponderata, Nobili nota comunque qualcos’altro. «Mi sembra che manchi un progetto per la Mole. Governano da qualche mese e si dovrebbe cominciare ad intravedere qualcosa. E invece non si intuisce ancora molto» osserva. «Salviamo la Mole, è stata il simbolo della prospettiva di Ancona come una delle capitali culturali dell’Adriatico e temo che questo l’assessore non lo sappia - è il grido di Nobili -. Io non lancio appelli perché non so se poi verrebbero ascoltati». In ogni caso, «trasformare la Mole in uno spazio espositivo sarebbe un peccato davanti al quale non si potrà restare indifferenti». Lo dimostrano i social, che alla notizia del possibile addio del Lazzabaretto hanno annunciato battaglia.

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