ANCONA Se davvero la Mole Vanvitelliana dovesse essere individuata come location per ospitare il G7 della Salute, tra il settembre e l’ottobre del 2024, allora c’è da correre. Il rischio è che il contenitore culturale per eccellenza della città si riveli un percorso a ostacoli e offra un’immagine poco elegante di sé in occasione di quella che il sindaco Daniele Silvetti ha definito una «ribalta planetaria». Non sarebbe il massimo costringere i sette ministri della Sanità di Italia, Francia, Germania, Inghilterra, Stati Uniti, Canada e Giappone, con le rispettive delegazioni (almeno 250 persone) a passeggiare tra un cantiere e l’altro, con vista su impalcature, transenne, ferraglie, mattoni e barattoli di vernice a terra.
Le valutazioni
Sia chiaro: impagabile è la bellezza di un contesto unico, suggestivo, dove lo sguardo si apre sul mare e raggiunge l’orizzonte, in un luogo intriso di storia e cultura.
Il calvario
Era l’ottobre del 2018 quando il Comune affidava ad un’impresa di costruzioni con sede a Bolzano l’appalto da 5,6 milioni di euro per il restauro delle ultime due ali dell’ex Lazzaretto, lato terra (B-C) e lato Porta Pia (C-D). Fu l’inizio di un calvario perché rapidamente il valore dell’appalto schizzò a 6,3 milioni a seguito di 4 varianti, nell’ambito di lavori finanziati dal Mit per 8,7 milioni con il Piano nazionale delle città. Poi è intervenuto il Covid, quindi l’inflazione e l’aumento esponenziale dei prezzi. Così il restyling è rimasto bloccato a meno della metà: solo il 39% delle opere è stato eseguito. I lavori si sarebbero dovuti chiudere in 720 giorni, ma la deadline del gennaio 2022 è stata posticipata al 24 maggio 2022 e, dopo ben 23 ordini di servizio, ecco la sorpresa: il 20 dicembre 2021 la ditta ha abbandonato il cantiere, comunicando di aver presentato un’istanza di concordato in bianco al tribunale fallimentare di Treviso, che il 4 gennaio 2022 ha autorizzato la sospensione dei lavori. Ne è seguita una lunga querelle a colpi di carte bollate, fino all’accordo transattivo raggiunto in estate: dei 4,8 milioni pretesi, il Comune ne riceverà 1,2 a fronte di una richiesta della controparte di 3,5 milioni. Non appena l’accordo verrà ufficializzato, il Comune potrà indire un nuovo bando, non prima di aver approvato una variante al progetto e un aggiornamento dei prezzi. I tempi non sembrano brevi.
Nel frattempo, però, il restyling della Mole proseguirà su altre due direttrici. Da un lato, i lavori del Pnrr per 3,3 milioni di euro, affidati alla Edildomus Srl: prevedono il rifacimento (già avviato) della pavimentazione nella sala Viani e la messa in sicurezza del ponte di collegamento lato Rivellino, conservandone il disegno originale e rafforzando le travi laterali e il parapetto. L’altro aspetto riguarderà il miglioramento sismico e la riparazione dei danni causati dal terremoto del 2016, per lo più fessurazioni sulle compagini murarie: ad agosto è stato affidato alla Project Srl un incarico da 240mila euro per la redazione di un progetto di fattibilità tecnico-economica di un intervento stimato in 1,8 milioni, per il quale si spera di accedere a fondi governativi.