Mole choc, Bertini gela: «Niente Lazzabaretto». L’opposizione anconetana: «A questo punto spegnete tutto»

Mole choc, Bertini gela: «Niente Lazzabaretto». L’opposizione anconetana: «A questo punto spegnete tutto»
Mole choc, Bertini gela: «Niente Lazzabaretto». L’opposizione anconetana: «A questo punto spegnete tutto»
di Antonio Pio Guerra
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Venerdì 26 Gennaio 2024, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 07:28

ANCONA La movida anconetana perde pezzi e il prossimo a saltare potrebbe essere il Lazzabaretto. «I lavori sul pontile di accesso non verranno completati entro maggio» ha spiegato ieri in VI Commissione l’assessore alla Cultura, Anna Maria Bertini. «Il gestore del Lazzabaretto ha parlato col sindaco e ha detto che senza la fruibilità di quello spazio dovranno interrompere quest’anno l’attività per riprenderla il prossimo» continua Bertini. Un’operazione che richiederebbe il congelamento dell’accordo tra Arci e Comune, in scadenza il prossimo 31 dicembre. 


Il nodo

Dal canto suo, Michele Cantarini, presidente dell’Arci Ancona, prende tempo. «Sì, ho interloquito col sindaco, se i lavori si protrarranno, allora dovremo necessariamente far slittare tutto all’anno prossimo».

Poi precisa: «la mia richiesta ufficiale non è ancora partita e, di conseguenza, non c’è nemmeno una risposta definitiva».

Ma il rischio è concreto. Assieme al Lazzabaretto, in bilico c’è anche il cinema all’aperto. «A questo punto spegniamo pure le luci alla Mole» ironizza il consigliere Diego Urbisaglia (Ancona Futura). Dall’assessore Bertini arriva anche la conferma dell’addio agli eventi alla corte interna. «Non ci saranno» ribadisce. L’idea, invece è quella di portare le iniziative culturali in giro per la città. «Alla Cittadella, a Posatora, in piazza del Papa e anche alla Pineta del Passetto» sono alcuni dei punti suggeriti dalla titolare della Cultura. 

La gestione

Novità anche sul fronte della gestione. Il contratto con Mobilità e Parcheggi (in scadenza l’1 febbraio) verrà prorogato fino al 2025. Della partecipata resteranno soltanto quattro addetti incaricati di aprire e chiudere il monumento, oltre che di vigilare. Il costo? Dai circa 250mila euro all’anno di ora, si dovrebbe passare a 130mila. «L’assessore ha detto che la Mole, dall’1 febbraio, sarà gestita in maniera diversa e con un contratto diverso con M&P. Al 31 gennaio mancano 6 giorni ed un contratto non è ancora stato scritto» attacca Urbisaglia per le opposizioni.

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