Non solo la rapina choc: il bullo 17enne era anche nella banda del laser sull'autobus

Non solo la rapina choc: il bullo 17enne era anche nella banda del laser sull'autobus
Non solo la rapina choc: il bullo 17enne era anche nella banda del laser sull'autobus
di Federica Serfilippi
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Domenica 13 Febbraio 2022, 09:55

ANCONA - Non solo la rapina commessa nei bagni pubblici di piazza Roma. Ma anche altri reati, tutti in concorso, come le minacce a un ragazzo preso di mira e la partecipazione alla bravata su un bus, quando l’autista tra stato infastidito da un puntatore laser e costretto a fermare la corsa. Ha almeno tre procedimenti penali aperti il 17enne di origine nigeriana arrestato venerdì dai carabinieri con l’accusa di aver rapinato a piazza Roma un coetaneo lo scorso settembre, dopo averlo spintonato, stretto le mani attorno al collo e colpito con un calcio allo stomaco.

Il ragazzo, studente incensurato, si trova in un penitenziario minorile in attesa dell’interrogatorio di garanzia, ancora da fissare.

Se lo vorrà, potrà dare la sua versione dei fatti al giudice che, sulla scorta delle indagini dei militari, ha firmato la massima misura cautelare. Cosa rischia il 17enne dopo l’arresto? 

Il procedimento

Nel caso l’inchiesta proseguisse e la procura chiudesse le indagini con la successiva richiesta di rinvio a giudizio, il ragazzo potrebbe arrivare alla fase dell’udienza preliminare. L’eventuale estinzione del reato potrebbe avvenire con il perdono concesso dal giudice o l’ammissione a un progetto di messa alla prova, presentato dalla difesa. Nella peggiore delle ipotesi, andrebbe a giudizio. La misura del carcere è relativa all’episodio della rapina, ma la procura minorile in una nota ha fatto anche riferimento, per giustificare il provvedimento, al «considerevole numero di reati dallo stesso già perpetrati – molti dei quali di particolare gravità – in un arco temporale piuttosto breve, a dimostrazione di una sua personalità fortemente deviata e caratterizzata da un’elevata pericolosità sociale». Le denunce pendenti fanno riferimento alla seconda parte del 2021. In particolare, il 17enne era stato fermato dalla polizia nel pomeriggio del 19 novembre, quando un autista Conerobus della Linea R era stato costretto a fermare il mezzo all’altezza del Pinocchio. Stando a quanto emerso all’epoca, un gruppetto di bulli l’aveva infastidito puntando un laser sullo specchietto di guida. 
Fermato il bus, sul posto erano accorsi i poliziotti, accolti con calci e pugni dai bulli. Il 17enne era stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. Oltre alla vittima percossa e derubata dello zainetto nei bagni di piazza Roma, il minore finito in carcere avrebbe preso di mira un altro ragazzo, tra minacce e richieste di denaro. Anche per questi episodi ha aperto un fascicolo la procura minorile. «Il reato per cui è scattata la misura cautelare è risalente nel tempo: mi domando quale sia l’effettiva opportunità di applicarla a cinque mesi dai fatti contestati. Forse, un monito sarebbe potuto servire prima per mettere un freno ad altri eventuali episodi» riferiva ieri Aldo Sichetti, difensore del 17enne. La vittima della rapina è lo stesso ragazzo preso di mira alla Notte Bianca del 2019 da due bulli: anche per quei fatti (e altri contestati) stanno affrontando un percorso di messa alla prova. Messa alla prova che, per esempio, è stata revocata a un ragazzo accusato di stalking ed estorsione per aver tartassato un gruppo di coetanei tra il 2018 e il 2020: per lui il processo di aprirà il 15 febbraio. 

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