Pestaggio choc, il ragazzino è un disabile ma nessuno indaga ancora. Anche palas e scuole obiettivo dei baby bulli. I residenti: «Qui è un inferno»

Il pestaggio di domenica in via Novelli
Il pestaggio di domenica in via Novelli
di Stefano Rispoli
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Martedì 10 Agosto 2021, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 11 Agosto, 11:34

ANCONA Il triangolo dell’orrore tra qualche anno perderà due lati: l’ex Ipsia di via Curtatone, dove l’Inail realizzerà la propria sede regionale con un investimento da 10 milioni di euro, e l’ex Stracca, destinato a diventare un maxi condominio da 57 appartamenti con tanto di piscina sul tetto. Ma i due ruderi, da anni abbandonati al degrado, hanno fatto scuola, nel vero senso della parola: le nuove generazioni della strada si sono formate all’ombra di questi edifici fantasma. Li hanno presi a sassate, divertendosi nel tiro al bersaglio contro le vetrate, li hanno trasformati in luoghi di sballo e devastazione, a giudicare dalla caterva di bottiglie e lattine accumulate ai loro piedi.

  


L’aggressione 
Il lato oscuro del triangolo tra via Veneto, via Curtatone e via Montebello è il palas, ex tempio dello sport divenuto uno scempio cittadino. Mentre il Comune aspetta i fondi dal Governo per pensare a un suo recupero - non certo nel breve periodo - i baby vandali se ne sono appropriati. Hanno sfondato di nuovo una porta di legno al pianterreno, qui bivaccano, si ubriacano e si drogano. Ed è proprio dalla “pancia” del PalaVeneto che è scaturito l’inseguimento da paura con pestaggio finale, andato in scena domenica pomeriggio sotto un palazzo di via Novelli e immortalato dal cellulare di un testimone. Non è ancora scattata un’indagine sull’inquietante episodio che ha messo in allarme, ancora una volta, i residenti, perché nessuno ha sporto denuncia. Resta la gravità di un’aggressione choc dai contorni poco chiari. «Abbiamo sentito delle urla provenire dal PalaVeneto - racconta un residente -. Poi abbiamo visto dei ragazzi salire dalle scalette. Nella fuga, uno ha abbandonato uno zaino che è ancora lì a terra, un altro ha perso le ciabatte. Poi ce li siamo ritrovati sotto casa: in tre hanno accerchiato un ragazzo disabile, uno l’ha preso a calci e a pugni». Un automobilista di passaggio, come un angelo custode, ha messo in fuga il branco e ha salvato il giovane dal pestaggio. Dietro, forse, c’è una storia di droga. «Dove sono gli altri?» domandava uno dei bulli con voce stentorea, armato di bottiglia. «Non lo so, non c’ho niente», si difendeva il ragazzo picchiato, raggiunto al volto da una scarica di colpi. 


Il dettaglio 
Emerge un altro particolare importante: poco prima dell’aggressione, i bulli avrebbero infastidito anche un tassista in piazza Cavour. Erano in cinque, uno a petto nudo, pretendevano di entrare tutti nello stesso taxi. Hanno ricoperto di insulti il conducente, poi se ne sono andati. Forse sono gli stessi che poi hanno malmenato il giovane disabile in via Novelli e, chissà, quelli che in più occasioni sono stati visti fare irruzione al PalaVeneto per dedicarsi a furti di palloni e attrezzature e a giochi pericolosi, come attivare estintori e impianto antincendio. «Questo era un quartiere tranquillo, vicino al centro, tra due aree verdi: ora è un inferno», racconta un residente che chiede l’anonimato per paura di ritorsioni. «Ho smesso di percorrere le scalette che da via Curtatone portano a via Veneto perché non si sa mai chi si può incontrare, questa strada non è più igienica né sicura - continua -. Abbiamo dovuto convivere per anni con i relitti delle scuole abbandonate, ora ci tocca anche il palazzetto dello sport». La speranza si chiama riqualificazione. «Speriamo che il Comune faccia qualcosa, e presto. Non chiediamo tanto: solo di tornare a vivere una vita normale». 

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