Ancona, amore più forte della malattia:
Emanuela e Paolo sposi in ospedale

Ancona, amore più forte della malattia: Emanuela e Paolo sposi in ospedale
di Stefano Rispoli
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Venerdì 30 Novembre 2018, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 18:56
ANCONA - Ci sono amori infiniti, capaci di muovere il mondo. Amori inossidabili, incrollabili, più forti di ogni avversità. Ci sono “sì” che infrangono barriere, spezzano le catene della malattia. Ci sono sentimenti così puri da trasformare un lettino nel più sacro degli altari e un grigio reparto d’ospedale in un’esplosione di colori. Perché l’amore può tutto, anche unire due anime gemelle che si sono donate l’una all’altra nel momento più difficile, squarciando il buio della paura. Paolo Pizzicotti ed Emanuela Acquabona hanno scelto di giurarsi fedeltà eterna nella Clinica Medica di Torrette.
  
Dovevano sposarsi in Comune sabato scorso, ma non è stato possibile. Emanuela, che compirà 51 anni tra pochi giorni, è stata costretta a ricoverarsi per una malattia contro cui combatte da tempo. Ma Paolo non si è arreso. Ha fatto l’impossibile per non rovinare alla compagna il giorno più bello della sua vita. Con l’aiuto dei medici e degli infermieri del reparto, è riuscito ad organizzare una commovente cerimonia in ospedale. La burocrazia ha provato a metterci lo zampino, ma alla fine ha trionfato l’amore. Così, ieri alle 13 un funzionario del Comune ha celebrato il matrimonio nella Sod di Clinica Medica diretta dal professor Armando Gabrielli. C’erano parenti, amici, medici e altri pazienti ad accompagnare con un applauso il toccante momento del fatidico “sì”. Ognuno ha pensato a qualcosa. Paolo si è occupato degli aspetti organizzativi e del buffet. Un’infermiera ha portato una torta nuziale fatta in casa. Le sue colleghe hanno provveduto agli addobbi e hanno intrecciato una ghirlanda di fiori che Emanuela ha indossato mentre baciava il suo uomo, con cui ha condiviso oltre trent’anni di fidanzamento. Sono cresciuti insieme, i coniugi Pizzicotti.

Erano poco più che ragazzini quando si sono conosciuti, lui originario di Camerano, titolare di un’impresa di facchinaggio e appassionato di caccia, lei anconetana doc, dipendente della ditta Venturi, donna di una forza formidabile che non ha mai smarrito il sorriso tutte le volte in cui il destino le ha voltato le spalle.
Una coppia straordinaria, unica, indissolubile. Con la voce rotta dalla commozione, Paolo ora ringrazia pubblicamente «i medici, gli infermieri e tutto lo staff della Clinica Medica di Torrette. Sono stati eccezionali - dice -. E’ soprattutto merito loro se io e mia moglie abbiamo potuto celebrare il matrimonio, con la collaborazione del Comune».
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