Due ore di terrore in città per le incursioni e le aggressioni choc: «Disposta la perizia psichiatrica»

Due ore di terrore in città per le incursioni e le aggressioni choc: «Disposta la perizia psichiatrica»
Due ore di terrore in città per le incursioni e le aggressioni choc: «Disposta la perizia psichiatrica»
di Federica Serfilippi
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Venerdì 10 Settembre 2021, 08:10

ANCONA - Una perizia psichiatrica per valutare le condizioni mentali di Mohamed Lachemi Lamine, il 24enne algerino che la mattina dello scorso 17 agosto ha fatto piombare un velo di terrore sulla città, prima aggredendo un diportista a Marina Dorica, poi cercando di speronare uno scooter sul viadotto di via Mattei e, infine, piombando a casa di una famiglia, a Posatora, intenta a consumare il pranzo. 

Le indagini 

La follia del nordafricano era stata stoppata grazie agli agenti della questura, fautori dell’arresto scattato per tentato omicidio, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale. A richiedere di scandagliare lo status mentale del 24enne, ancora recluso nel carcere di Montacuto, è stato il pm Rosario Lioniello. L’incarico al perito prescelto, lo psichiatra Vito Veccia, verrà conferito il 16 settembre. In questi casi, solitamente, il compito dell’esperto è quello di valutare le condizioni mentali dell’indagato al momento dei fatti e capire se possa sussistere la pericolosità sociale. 
A Lamine era stato sequestrato uno zainetto, lasciato a Marina Dorica. All’interno erano state trovate tre cose: soldi (una decina di euro), un foglio scritto in arabo e una copia del Corano. Tutti oggetti finiti nelle mani degli agenti della Digos. Non sarebbero stati trovati ipotetici collegamenti con la Jihad. Inoltre, era stato scoperto il suo nascondiglio in un anfratto del parco Belvedere di Posatora. Ma cosa è accaduto quella mattina? A Marina Dorica aveva cercato di affogare al porticciolo turistico un diportista umbro di 56 anni, piombandogli sul gommone. L’algerino gli avrebbe chiesto: «Sei cristiano?». Alla risposta affermativa aveva fatto seguito una sequela di cazzotti scagliati contro il 56enne, finito in mare. Stando alle accuse, Lamine avrebbe cercato di affogarlo tenendogli la testa sott’acqua. Provvidenziale l’intervento del personale di Marina Dorica e di due finanzieri in borghese. Nella fuga, prima sui pontili e poi a nuoto, il 24enne aveva imbracciato un mezzo marinaio, urlando a chiunque gli si parasse contro: “Allah Akbar”. Arrivato in via Mattei, si era messo all’inseguimento di un povero scooterista che, per sfuggire alla furia del tunisino, aveva invaso l’opposta corsia di marcia, andando a sbattere contro una Fiat Panda. Dileguatosi dal luogo dell’incidente, aveva scavalcato il parapetto del viadotto per arrampicarsi lungo la vegetazione che porta al Belvedere. In via Posatora, dopo essere salito su un balcone, aveva fatto irruzione nell’appartamento di una famiglia, armato di bastone. Per fortuna, la polizia era arrivata in tempo per mettere fine alla follia senza senso del 24enne. 
I precedenti
Lamine risulta essere incensurato, nonostante vari procedimenti pendenti per furti, rapine, tentata violenza sessuale.

Reati che fanno riferimento a fatti compiuti nel corso del 2021, tra la Liguria e la Lombardia.

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