Prezzi fuori mercato
I pezzi di auto rubati venivano quindi rivenduti come nuovi a prezzi di gran lunga inferiori a quelli di mercato, a scapito però della sicurezza; le modifiche o le installazioni di elementi ingegneristicamente complessi quali quelli trafugati, effettuate in maniera non professionale ed approssimativa, senza rispettare le procedure e gli standard di qualità delle case madri, oltre a mettere a repentaglio la sicurezza dei veicoli sui quali sono montati – e quindi delle persone trasportate - costituiscono un pericolo anche per tutti gli altri utenti della strada. La Guardia di Finanza ha valorizzato i dati ed elementi acquisiti nell’indagine penale ricostruendo analiticamente i redditi conseguiti e non dichiarati dal sodalizio criminoso per 6 milioni di euro in termini di reddito imponibile ai fini delle Imposte Dirette e circa 1,3 milioni di euro di IVA dovuta. I siti web utilizzati per la commercializzazione sono stati oscurati, e tutta la componentistica rinvenuta è stata sottoposta a sequestro.