Vis, festa per 125 anni tra cori, tifo e vecchie glorie. Ovazione per Ortoli, sul palco anche Arrigoni

Videomessaggio di Albanesi, l'attaccante diventato frate

Vis, festa per 125 anni tra cori, tifo e vecchie glorie. Ovazione per Ortoli, sul palco anche Arrigoni
Vis, festa per 125 anni tra cori, tifo e vecchie glorie. Ovazione per Ortoli, sul palco anche Arrigoni
di Emanuele Lucarini
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Giovedì 7 Dicembre 2023, 08:18 - Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 09:01

PESARO Una serata memorabile da aggiungere al librone della propria storia. La Vis, ieri, ha celebrato se stessa e i suoi 125 anni, con un evento per la città e con la città organizzato all’hotel Baia Flaminia, a due passi da Campo di Marte dove si disputarono le prime partite di cui si abbia contezza. 


Spettacolo puro


Circa 600 le persone intervenute, tra tifosi - che hanno accolto con cori, torce e striscioni la prima squadra che è arrivata in pullman verso le 19.30 - membri dello staff dirigenziale e del vivaio, autorità (col sindaco Ricci e il suo vice Vimini a Roma, per promuovere Pesaro città della cultura 2024, c’era l’assessore Mila Della Dora, oltre al consigliere regionale Andrea Biancani) e rappresentanti delle società cittadine, sia calcistiche che non (erano rappresentate il basket e il volley, rugby, calcio a 5 e non solo). Guerrino Amadori, Stefano Falghera, Christian Romagnoli,  che avevano presentato il tutto in Comune, hanno studiato tutto nei minimi dettagli, richiedendo la professionalità del regista Valerio Vergari e del suo team (Franco Cappelloni, Elisa Maria Olivi, Andrea Solomita, Massimo Radi, Matteo Cecchini) per la realizzazione di video. Come quello che ha introdotto la serata, a sottolineare l’importanza storica della Vis come prima polisportiva di una città il cui legame si è saldato attraverso la presentazione dei suoi monumenti. O come quello finale, che in 10 minuti ha condensato la storia biancorossa ripercorrendo i momenti salienti, quelli belli ma anche quelli meno esaltanti delle cadute nei campetti di periferia. Grandissimo l’apporto dato alla serata dalla tifoseria biancorossa, che attraverso i membri di Vecchia guardia e 1898, Gioventù, Antico Baluardo e Porto si è prodigata per inviare materiale inedito ma anche cimeli. 


Le vecchie glorie: ovazione per Ortoli, sul palco anche Peppe Magi, Arrigoni e Cangini


Cimeli come le maglie che facevano bella mostra di sé a due passi dalla sala dove è stato allestito il banchetto, la stessa dove la voce di Thomas Nobili ha chiamato i presidenti Mauro Bosco e Marco Ferri.

Premiati tutti gli sponsor attuali, a cominciare da Tecnoplast di Cammillini ed Lc mobili, i cui marchi fanno bella mostra di sé sulle maglie della stagione 2023-2024, sul palco tantissimi protagonisti del passato più o meno recente. Da Segarelli a Rizzato, da Ciaschini a Ortoli e Arrigoni, passando per Magi e Sandreani, per Vezzosi, De Juliis, Clementoni e Ridolfi. Protagonisti di epoche differenti, omaggiati dai membri della rosa attuale. In molti, tra coloro che hanno fatto la storia biancorossa, non potendo partecipare, hanno mandato un videomessaggio di saluto: è il caso di Albanesi e Pittaluga, di Labriola, Melis, Ripa ed Antonioli, ma anche di Rocco Costantino, Giorno, Giraudo e Tessiore, Gennari, Olcese, Paolone, Riccetelli e Cioncolini. Immancabile il saluto a distanza del supertifoso Christian Ginepro, spazio anche per una lotteria ma soprattutto per il ricordo di chi non c’è più: Zanvettor e Becchetti, Nicoletti, Pandolfi e Torreggiani, il giovane Ghiselli, oltre ai tifosi scomparsi che la Prato ricorda settimanalmente. Impressionati i membri della squadra di oggi, che sono saliti sul palco alla fine, per il taglio della torta, con capitan Di Paola, il pesaresissimo Tonucci e mister Banchieri a prendere la parola. Insomma, una festa memorabile, chiusa in seconda serata a Campo di Marte, laddove i tifosi hanno rischiarato la notte ricreando con delle torce un numero da tre cifre - il 125 - di cui gonfiarsi il petto. 


I protagonisti 


«Emozione grande vivere questo momento di festa per celebrare una società storica - ha detto Denis Tonucci - Per me, pesarese, è un onore indossare questa maglia. Nella mia carriera ho avuto la fortuna di giocare in altre categorie, ma il calore qui è paragonabile a piazze del sud in cui sono stato». «Il primo anno, causa restrizioni Covid, non ho potuto cogliere appieno cosa significa la Vis per Pesaro - ha detto Di Paola - Quest’anno specialmente si respira grande passione. Noi, in campo, sentiamo la spinta dei tifosi che sono l’uomo in più». 
 

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