Mihajlovic-Eto'o, una pace
che non convince in pieno

Mihajlovic-Eto'o, una pace che non convince in pieno
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Martedì 3 Febbraio 2015, 19:44 - Ultimo aggiornamento: 4 Febbraio, 20:39
GENOVA - Tutto a posto in casa Sampdoria?

Anche no. Perchè tra Sinisa Mihajlovic e Samuel Etòo più che un trattato di pace oggi a Bogliasco è stato firmato un fragile accordo di non belligeranza. D'altra parte, i matrimoni combinati raramente hanno successo. Così oggi, con la seduta tecnica fissata per le 11 al centro sportivo Mugnaini di Bogliasco, Eto'o e Mihajlovic hanno avuto una manciata di minuti per tentare la riconciliazione. Che non c'è stata.



Il giocatore s'è beccato la ramanzina del tecnico ma, a quanto sembra, non ha chiesto scusa per lo scarso rispetto usato ieri quando ha disertato il secondo allenamento senza dirlo a nessuno. Poi si è accomodato in sala a vedere per l'ennesima volta la dolorosa cinquina inflitta domenica scorsa dal Torino a una traballante Sampdoria.



Il direttore sportivo blucerchiato Osti, reduce dai successi di mercato - Munoz e Acquah più il giovane Bonazzoli per il campionato 2015-2016 -, tranquillizza la manciata di tifosi che affolla il gelido Mugnaini: «Tutto a posto, non c'è da preoccuparsi. Caso rientrato».



Ma in pochi ci credono visto che al termine della seduta tecnica Mihajlovic è il primo a andarsene, con una faccia che sembra la mappa dei tornado nel sud est asiatico. Dopo di lui se ne va la squadra e infine Etòo che raggiunge la squadra a pranzo sulla macchina del presidente. Infine lasciano il Mugnaini Osti e Ferrero il quale regala una delle sue citazioni citabili: «Ci vediamo fra poco e vi dirò che domani c'è il sole». Ha fatto da paciere: e per questo riceve il 'Tapiro d'orò dall'inviato di Striscia la notizia commentando così: «Eto'o? non ha fatto niente».



Calma apparente, dunque, alle latitudini di Bogliasco, e voci che turbinano come trombe marine. La prima è che Eto'o abbia ingoiato il rospo controvoglia e che stia pensando di rescindere il contratto una volta finito di valutare due offerte dagli Usa e dalla Cina. Deve far presto, però, perchè i campionati iniziano a marzo. Sono le ultime chance per non violare la norma Fifa che vieta il terzo trasferimento di un giocatore nella stessa stagione sportiva.



La seconda voce, più allarmante riguarda l'allenatore. Se si fosse incrinato il rapporto fiduciario tra società e tecnico, il serbo potrebbe andarsene. Certo è che il mercato di gennaio non è piaciuto a Miha: oltre alla cessione di Gabbiadini, cui è corrisposto l'acquisto di Muriel con acciacco, Correa fuori forma e l'arrivo di Etòo c'è stata anche la questione Diakitè, a Genova per le visite mediche e rispedito a casa da Mihajlovic in persona. Una cosa mai vista ma che davvero la dice lunga sulle fibrillazioni in casa blucerchiata.





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