Vis, necessario ritrovare subito i gol se si vuol provare ad uscire dalla zona playout

Vis, necessario ritrovare subito i gol se si vuol provare ad uscire dalla zona playout
Vis, necessario ritrovare subito i gol se si vuol provare ad uscire dalla zona playout
di Emanuele Lucarini
4 Minuti di Lettura
Sabato 13 Aprile 2024, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 07:21

PESARO Lottare come leoni fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata per preparare al meglio i playout. Poi, se succede il miracolo sportivo bene, altrimenti tutti carichi per il doppio scontro da dentro o fuori. Questo il mantra in casa Vis, dopo che il derby-beffa di Rimini - dove si è passati da tre a zero punti in un amen, sul palo interno di Di Paola seguito dal gol di Ubaldi viziato da netto fallo non fischiato - ha compromesso ancor di più i piani. 

 
Cercasi gol smarrito 


Domani, nell’impegnativa sfida casalinga al Perugia programmata per le 20.45, bisognerà dimostrare di aver smaltito le scorie dell’ennesima delusione di due mesi da incubo. In settimana, al Benelli, si è lavorato un po’ su tutto, ma c’è da giurare che buona parte del lavoro dell’ex attaccante di A Stellone si sia concentrata sulla fase offensiva che ultimamente si è inceppata. Qualche dato? Beh, nelle ultime 4 partite la Vis ha segnato solo un gol, quello di Di Paola il 28 marzo poi rimontato dalla Lucchese. Ininfluente, ai fini del risultato, anche la precedente marcatura, la «testata» di due settimane prima ad Arezzo di Nicastro, per trovare una rete che abbia fruttato un punto bisogna tornare indietro a mercoledì 5 marzo, nell’1-1 di Pineto che comunque ha lasciato l’amaro in bocca perché i pesaresi erano sopra fino a poco dalla fine.

Anche in quel caso segnò Nicastro, cioè l’attaccante prelevato dal Pontedera nel mercato di gennaio, di fatto sostituendo Sylla che domenica prossima si ripresenterà al Benelli con la maglia del Perugia e i galloni dell’ex recente. Contro gli umbri si tratterà di mantenere la porta inviolata, cosa che non succede da tempo immemore, ma soprattutto di ritrovare la via del gol, dal momento che ne sono stati trovati appena 3 nelle ultime 8 partite, quelle che hanno fatto rima con 7 sconfitte e un pari di fatto costando la salvezza diretta alla Vis. Ciò che è certo è che il Grifo non regalerà nulla, come è giusto che sia ma come dovrebbe valere per tutti, sempre e su ogni campo.

La squadra del rampante Alessandro Formisano - l’allenatore pro più giovane d’Italia avendo appena 33 anni - è in piena lotta per la terza piazza, che garantisce enormi vantaggi alla «post season», e cercherà a Pesaro di fare bottino pieno per risucchiare qualcosa alla Carrarese, che al momento la precede di 2 punti.

Lontano dal Curi, però, il cammino recente del Perugia non è stato esaltante: 4 sconfitte nelle ultime 5 trasferte, compreso quello sanguinosissimo dello stadio dei Marmi che finora sta regalando alla Carrarese il terzo posto. Nell’ultimo turno, però, è arrivato il pronto riscatto, con un 3-0 sull’Olbia che ha dato una mano alla Fermana per abbandonare l’ultima posizione. Discorsi che sicuramente non interessano chissà quanto Roberto Stellone, neotecnico vissino che oggi all’ora di pranzo terrà la conferenza stampa prepartita in vista del suo esordio tra le mura amiche del Benelli. 


Addio Tino


La giornata di ieri purtroppo ha riservato una terribile notizia. È scomparso per una malattia contro cui lottava da tempo, a soli 51 anni Costantino Borneo, per tutti «Tino», formidabile bomber della Vis dei primi anni Duemila. Giovedì sera, al Meazza durante la sfida tutta italiana di Europa league, nella curva del Milan era stato issato uno striscione di vicinanza. Milan dove Tino Borneo aveva esordito da calciatore - una sola presenza e un gol in Coppa Italia contro il Lecce, gettato nella mischia da Arrigo Sacchi - e dove attualmente faceva l’allenatore nelle giovanili.

La carriera d’attaccante di Borneo si è poi consumata tutta in C, con 130 gol. Tra questi memorabili quelli in maglia Vis, in tutto 31, tra il gennaio 2002 e la prima parte di stagione 2003-2004, quando nel mercato invernale fu ingaggiato dalla Samb di Gaucci. Agli 11 sigilli di quel campionato iniziato in biancorosso ne aggiunse altri 10 in rossoblù, cominciando proprio da quello decisivo al Riviera delle Palme ai pesaresi che non fu festeggiato in segno di rispetto. «La Vis Pesaro 1898 si stringe alla famiglia di Costantino» il saluto sui social della società. Ciao grande Tino, Pesaro non ti dimentica. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA