Nardi vince perdendo (6-4, 6-3): a Indian Wells va avanti Paul ma il pesarese esce tra gli applausi

Spettacolo e colpi: il talento azzurro ha giocato a testa alta mettendo in difficoltà il numero 17 al mondo

Nardi vince perdendo (6-4, 6-3): a Indian Wells va avanti Paul ma il pesarese esce tra gli applausi
Nardi vince perdendo (6-4, 6-3): a Indian Wells va avanti Paul ma il pesarese esce tra gli applausi
di Gianluca Murgia
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Mercoledì 13 Marzo 2024, 23:40 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 08:23

Esce tra gli applausi del pubblico e i complimenti di Tommy Paul. Luca Nardi vince perdendo. L'americano passa il turno (6-4, 6-3) ma il pesarese dimostra di essere ormai pronto per l'elite del tennis mondiale. Nardi ha chiuso la partita con il 73% dei punti vinti con la prima (entrata il 60% delle volte) ed il 41% con la seconda. Il lucky loser più famoso del mondo ha inoltre messo a segno 2 ace. È stato bello finché è durato l'Indian Wells, il 1000 Atp del sognando California, ma tutto lascia intendere che questo sia solo l'inizio della nuova vita del talento marchigiano, cresciuto alla Baratoff e allenato ora da Giorgio Galimberti a Cattolica.

Le premesse

Per Luca Nardi poteva essere complicato giocare con la stessa cattiveria, determinazione e pulizia, 24 ore dopo la "sbornia" Djokovic, con un frullatore mediatico internazionale che l'ha trasformato da n.123 imbucato alla festa in Shock e Stunt, nuovo talento del tennis.

Non era facile scendere in campo nello Stadio 2, con la testa sgombra e tutti gli occhi puntati addosso, in questo ottavo di finale dei 1000 Indian Wells, dopo aver fatto fuori da lucky loser nel turno precedente il numero 1 del tennis mondiale. Anche perché, piccolo particolare, davanti c'era un altro osso durissimo: l'americano Tommy Paul, numero 17 al mondo, forza e sregolatezza, che solo nel paragone con Djokovic poteva far apparire questo match un filo più semplice. Perché Nardi, 20 anni, pesarese, va ricordato che è (virtualmente, ancora) solo il n.96 del ranking (avesse vinto sarebbe salito al n.80).

Primo set

L'inizio è subito da guerriglia. Nardi deve cancellare due palle break ma alla fine porta a casa il primo game. Gli scambi, con il suo dritto, sono fiondate che mettono in difficoltà Paul. L'americano, però, ricambia il break. Partita tesa. Nardi cattura l'occhio per la facilità di produrre tennis. Potenza ed eleganza. Si va avanti di parità sbilenca, 3-3 con break, break cancellati e controbreak. Con i ritmi alti Nardi si veste da primario: 4-3. La magia s'inceppa. Anche perché Paul capisce fin da subito che il divario, nel ranking, è solo un numero. Ben presto la partita diventa una sparatoria. Sul 4-4 Paul cambia marcia e vince 6-4 il primo set, con l'ultimo game, l'unico, da clean shhet. 

Secondo set

Nel secondo set, complicato, Nardi sbaglia ma reagisce. Paul però non è numero il 17 al mondo per caso e si porta sul 2-1 capitalizzando al massimo, con il suo tennis senza punti di riferimento, le piccole sbavature del pesarese. Il next gen azzurro non si deprime, anzi. E resta in scia sul 4-3 per Paul. Galimberti dalla tribuna glielo dice: «Sei lì». Ma Paul tira fuori un paio di colpi da cinema e timbra il 5-3. Nel game decisivo Nardi trova l'ace, prova a restare aggrappato al match con tutte le sue forze ma alla fine vede scivolare via la partita (6-4, 6-3). La sua storia nel deserto finisce ma non conclude il sogno uscendo dal campo salutando, tra gli applausi, con il pollice in alto.  

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