Castori sprona il Picchio verso la trasferta: «L'Ascoli ha le sue armi a Venezia combatteremo»

Castori sprona il Picchio verso la trasferta: «L'Ascoli ha le sue armi a Venezia combatteremo»
Castori sprona il Picchio verso la trasferta: «L'Ascoli ha le sue armi a Venezia combatteremo»
di Anna Rita Martini
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Venerdì 1 Dicembre 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 07:25

ASCOLI Fabrizio Castori le sta studiando tutte pur di tirar fuori l’Ascoli da una situazione di classifica pericolosa. «Con la Reggiana mi sono piaciuti l’approccio, la mentalità e la volontà di interpretare la partita come chiedo io; non abbiamo ancora 90’ per giocare come vorrei, ma ho apprezzato, come detto a caldo, la grinta e la generosità dei ragazzi». 

 
Mister, come vede il match con la prima della classe? 
«Il Venezia è primo in classifica ed è reduce da quattro vittorie consecutive, lo dicono i numeri che è una squadra forte, ma dobbiamo pensare a noi stessi e a fare risultato perché ci servono punti. Opporremo le nostre armi e risorse, dobbiamo iniziare a crearci un’identità di squadra e la personalità per giocarci ogni partita. Non vedo motivi per apportare modifiche alla squadra di Reggio, a me piace che la squadra crei una sua identità, una personalità che abbia nel proprio dna il concetto di andare in campo per giocare la sua partita. In base alle nostre caratteristiche. Rispettiamo il Venezia ma non mi piace enfatizzare la situazione. Lo dice la classifica che sono bravi e sono primi. Vengono da quattro vittorie di fila». 

Dopo Caligara è finito ko anche Falzerano. 
«Non ci saranno e si apriranno opportunità per altri ragazzi dell’ organico. Non ci dobbiamo fare intimorire dai nomi dei giocatori del Venezia. Le partite vanno giocate. Non ce l’ha ordinato il medico di perdere. Noi faremo di tutto e di più perché alle loro qualità tecniche, alla loro organizzazione noi opporremo le nostre armi con quello che abbiamo. Ci dobbiamo giocare le nostre risorse con orgoglio, determinazione ma soprattutto con la necessità di fare punti perché aiuta a trovare le risorse anche dove non ci sono.

Per me è importante avere giocatori che facciano un lavoro con intensità, Masini per esempio è stato importante a Reggio Emilia è un giocatore che ci permette di rimanere più alti. Si cambiano le cose quando non vanno bene, la squadra ha fatto bene a Reggio quindi non vedo il motivo di cambiare, anche perché questa squadra deve trovare certezze e cambiare non l’ aiuterebbe». 

Davanti la coperta è corta, sta trovando il rimedio? 
«Non mi piace lamentarmi, a me piace allenare il gruppo, non guardo in faccia a giovani o esperti, non esiste un termine di paragone. Ho visto dei ragazzi che hanno tanta buona volontà e quando arriverà il momento sono convinto che non faranno rimpiangere nessuno. Il discorso della coperta corta va rimandato a gennaio, serve parlarne con la società. Io devo pensare a far rendete al massimo la squadra con il materiale che ho a disposizione». 

Intanto si affiderà anche ai giovani della Primavera? 
«Certo, mi piacciono, sono ragazzi che sono già entrati nel meccanismo. Il giovane è facile allenarlo perché recepisce immediatamente quelli che sono i concetti dell’allenatore. Vedo da parte loro entusiasmo. Ma un concetto è fondamentale: il giovane ha bisogno di giocare per crescere». 


Come vede il doppio play a centrocampo con Tacchio e Gnahoré? 
«Sabato hanno fatto bene, necessitato di affiatamento, devono migliorare la condizione. Io li ho allenati tutti e due, Gnahoré a Carpi e Di Tacchio a Salerno, a livello di ritmo e di tenuta possono crescere. La squadra ha cambiato anche modo di giocare perchè ho visto una certa predisposizione, ha le caratteristiche per fare questo tipo di calcio».

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