PONTEDERA Di male in peggio. L’Ancona, ormai sempre più in zona playout (solo un’impresa potrà evitarli), cade anche a Pontedera al cospetto di una compagine più forte sotto tutti i punti di vista. Tecnici e mentali. Una compagine che si è divertita con i biancorossi, facendoli anche sfogare, per poi colpire alla fine grazie all’ex Peli. Con annessa esultanza polemica all’indirizzo della sua vecchia società (in particolare sembrerebbe rivolta agli ex ds Micciola e mister Colavitto). L’Ancona perde la quarta trasferta consecutiva senza segnare (Arezzo, Perugia, Recanati, Pontedera) ma soprattutto alimenta ancor di più il dato della sterilità offensiva: 1 gol nelle ultime cinque partite. Altro che cura Boscaglia, ora come ora serve un miracolo enorme per schivare la lotteria degli spareggi sempre più probabile dopo i risultati di ieri delle concorrenti.
Un approccio surreale
L’approccio dell’Ancona è surreale per una formazione che deve lottare per salvarsi. Nel vantaggio amaranto di Angori, dopo soli sei giri di lancette, c’è il manifesto delle criticità. Una difesa completamente ferma, due esterni che non fanno le diagonali e i centrocampisti distratti nelle coperture preventive. Limitando l’analisi alla prima frazione, quando il Pontedera decide di palleggiare Gatto e soci non la vedono mai. Quando, invece, i padroni di casa si fermano, qualcosa si intravede (come il colpo di testa di Pasini ben deviato da Vivoli o l’inserimento di Basso sprecato in malo modo). Ma è troppo poco per far male.
Paolucci, che ti prende?
Boscaglia all’intervallo richiama Energe (ennesima prova da non pervenuto) e manda in campo Giampaolo.