L’Ancona non segna: la crisi parte da lì. Spagnoli è l’unico in doppia cifra. Insufficiente l’apporto dei compagni di attacco

L’Ancona non segna: la crisi parte da lì. Spagnoli è l’unico in doppia cifra. Insufficiente l’apporto dei compagni di attacco
L’Ancona non segna: la crisi parte da lì. Spagnoli è l’unico in doppia cifra. Insufficiente l’apporto dei compagni di attacco
di Peppe Gallozzi
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Martedì 9 Aprile 2024, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 07:28

ANCONA Per vincere le partite bisogna far gol. L’incontrovertibile postulato legato al calcio non ammette deroghe. E sopravvive a ogni cambiamento possibile. È necessario partire da qui per spiegare il crollo verticale dell’Ancona, oggi quartultima a quota 35 punti e in piena fascia playout (li giocherebbe contro la Vis Pesaro, finisse ora la regular season), reduce dalla sconfitta di Pontedera. L’ennesima lontana dalle mura amiche del Del Conero


I numeri della crisi

Nelle ultime quattro trasferte - Arezzo (3-0), Perugia (2-0), Recanatese (2-0) e Pontedera (2-0) - sono arrivate infatti altrettante debacle.

Senza alcuna rete realizzata. Al Mannucci, domenica, si è intravisto qualcosa in termini di occasioni - peraltro sciupate in malo modo (da Basso in primis) - ma più che altro perchè la formazione amaranto ha abbassato i giri del motore per almeno 70 minuti dopo essere passata in vantaggio. Per comprendere meglio la sterilità offensiva basta analizzare le ultime cinque partite disputate in ordine cronologico: Perugia-Ancona (2-0), Ancona-Torres (1-1), Recanatese-Ancona (2-0), Ancona-Spal (0-0), Pontedera-Ancona (2-0).

Conclusioni: un solo gol in più di 450’ realizzato da un centrocampista, Saco. E nulla più. Una squadra che deve salvarsi non può venir meno, in questa maniera, in zona gol. Sempre nelle cinque gare in questione, le concorrenti Spal, Recanatese e Fermana hanno messo a segno sette reti. Rilanciandosi nel morale e in graduatoria. Solo Spagnoli, all’asciutto proprio da cinque turni (che coincidenza, ndr), ha superato la doppia cifra con 12 gol. I suoi compagni di attacco Energe (5 gol), Giampaolo (2 gol), Moretti (0 gol), Cioffi (0 gol), fino a questo momento, sono stati insufficienti nell’apporto complessivo. Non a caso, appena il bomber di Pordenone ha ridotto gli standard sono emersi i problemi. Lampanti. 

La piaga cartellini

Un’altra problematica ormai nota è quella dei cartellini. Tra diffide e squalifiche, ogni giornata diventano sempre di più gli elementi indisponibili (solo contro il Sestri saranno appiedati dal giudice sportivo Cioffi, Paolucci e Gatto). A questo si aggiungono le espulsioni ingenue rimediate in un contesto di estrema delicatezza. Vedi l’accoppiata Cioffi-Clemente a Recanati o Paolucci a Pontedera. 

Saco, difficile farne a meno

Merita un approfondimento a parte, infine, l’impiego di Coli Saco. Il franco-maliano, 6 centri in questa stagione tutte sinonimo di punti ad eccezione di quella con il Rimini, dopo il rientro dalla trasferta giapponese con la sua Nazionale Under 23 del Mali ha rimediato due panchine consecutive. Tra le motivazioni il fuso orario, lo stato di forma e la concomitanza con il Ramadan. Un allenatore esperto e navigato come Roberto Boscaglia, tuttavia, sa bene che certe pedine - anche non al top della condizione - sono imprescindibili nello scacchiere. Nel caso di Saco, lo confermano anche i numeri.

Nel solo girone di ritorno, nelle cinque sfide in cui il gigante di 197 centimetri scuola Napoli non è partito tra i titolari sono giunte quattro sconfitte (Juventus Next Gen., Arezzo, Recanatese e Pontedera) e un pareggio (Spal). Praticamente, senza di lui in campo, i dorici partono sconfitti all’80%. Sono solo mere percentuali matematiche, ci mancherebbe, ma delle volte possono essere utili. Ecco perchè la sua presenza domenica al Del Conero diventa fondamentale. 

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