URBINO - Nel Palazzo Ducale riaperto al pubblico, sono tornati i visitatori, numerosi e attenti. Fino al 12 settembre, il loro tour della Galleria Nazionale delle Marche comprende una nuova esposizione: "Sul filo di Raffaello. Impresa e fortuna nell’arte dell’arazzo". È l'ultimo atto, in ordine di tempo, delle celebrazioni italiane nell'anno del centenario di Raffaello. Direttore del museo urbinate dal novembre scorso, Luigi Gallo ha inaugurato ieri la mostra, assieme a Anna Cerboni Baiardi, che l'ha curata con Nello Forti Grazzini.
Nella grande Sala del Trono, la più grande d'Europa col soffitto a volta, un elegante “telaio” color crema sostiene, con ingegnose soluzioni statiche, dodici enormi arazzi ispirati dalle pitture di Raffaello. Così il "divino pittore" torna nella sua Urbino. E non poteva che essere la "Scuola d'Atene" ad accogliere, con la sua fastosa compagnia di eletti, il visitatore, per restituire l'emozione delle scene con cui il pittore urbinate affrescò le Stanze Vaticane. Realizzati dalla insigne manifattura parigina Gobelins, undici arazzi provengono dal Mobilier National di Parigi, mentre la "Natività" esce per la prima volta dai Musei Vaticani per essere esposta a Urbino. «Con questi colori e il fasto delle rappresentazioni raffaellesche – faceva notare ieri all'inaugurazione il direttore Luigi Gallo – la cosiddetta Sala del Trono torna a essere un salone per le feste». Una trasfigurazione, operata dalla sontuosità delle immagini, con la complicità dell'allestimento espositivo, con cui l'architetto Francesco Primari ha saputo conciliare funzionalità e rigore, leggerezza e rispetto del contesto. «Grazie alla collaborazione con Mobilier National – ha continuato, emozionandosi, il direttore Gallo – siamo riusciti a portare a compimento questa impresa, che ho ereditato dal mio predecessore, Peter Aufreiter, programmata per la primavera dell'anno scorso.