La regina della dance a Porto San Giorgio per la data zero del suo “Inspiration tour”: «Sono una Alexia tutta nuova»

La regina della dance a Porto San Giorgio per la data zero del suo “Inspiration tour”: «Sono una Alexia tutta nuova»
La regina della dance a Porto San Giorgio per la data zero del suo “Inspiration tour”: «Sono una Alexia tutta nuova»
di Chiara Morini
3 Minuti di Lettura
Domenica 14 Maggio 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 10:29

PORTO SAN GIORGIO - Nuova data zero a Porto San Giorgio, con la regina della dance anni ‘90, Alexia, al secolo Alessia Aquilani, che parte con il suo “Inspiration tour”, dal Teatro comunale il prossimo mercoledì 17 maggio, alle ore 21,30. La data zero dell’artista è organizzata da Isolani Spettacoli e Comune (prevendite su Ciaotickets).

 
Alexia, questo tour sarà come un’antologia della sua carriera? 
«In un certo senso. Vede a un certo punto della carriera durante la quale si sono collezionate esperienze umane e professionali, capisci che forse, durante il periodo in cui le vivevi, non ti rendevi conto bene di quello che accadeva. Poi nel lungo stop dovuto al Covid ho avuto modo di pensare, di provare a creare un nuovo futuro». 
Cosa hai pensato?

«Da sola non mi rendevo conto del tutto del fatto che per le persone io rappresentavo qualcosa. Poi con l’interruzione non mi sentivo completa, e ho capito che era ora di uscire dal pit stop e sono qui, con questo Inspiration tour, nel quale vi racconterò cosa mi ha spinto ad andare avanti e anche a fermarmi».
Per un po’ si è fermata, come mai?
«A un certo punto mi pesava essere Alexia, non mi accontentavo più di fare solo quello che facevo. Ho iniziato a cantare da piccola, avevo una voce potente e per il canto ho lasciato altre possibilità, come le socializzazioni. Volevo essere una ragazza come tutte, che usciva con gli amici, il sabato, e invece ero impegnata. Non avevo studiato, ma avevo avuto un gran successo: avevo tutto, ma era come se mi mancasse qualcosa, come se mancasse il terreno. Quindi ho curato l’anima, la testa, ho fatto tante cose. Sono diventata mamma, ho studiato le lingue, che mi sono sempre piaciute, e anche la musica. Poi è arrivata la seconda bambina, e dalla gelosia della prima nei suoi confronti ho imparato che forse ero io che non riuscivo a gestirla bene. Ora eccomi qui».
Vent’anni fa il successo, a Sanremo, con “Dimmi come”: quali ricordi ha? 
«Bellissimi, un momento fantastico. Da poco eravamo in Sony, io solo in distribuzione. Ebbi un piccolo screzio con il mio produttore di allora, su come vedevamo alcune cose. Ho fatto come volevo io ed è arrivato “Dimmi come”. La gente forse non si aspettava un brano così dirompente. È stata una gioia immensa». 
Senza troppi spoiler, cosa farà nel tour?
«Ci sarà “Dimmi come”, ovviamente, i successi di Sanremo, quelli in inglese, passaggi differenti. Sarà un racconto delle mie canzoni che pensavo belle, delle motivazioni che avevo per andare avanti e anche per fare passi indietro. Chi verrà non rimarrà deluso».
Lei è considerata la regina della dance anni ‘90, ma come vede la musica oggi? 
«Sono cambiate le logiche di fruizione, ci sono troppe canzoni ogni mese, anzi forse pure troppe ogni settimana. Si consuma troppa musica. Quando uscivamo noi c’era una diversa esposizione anche televisiva, penso a trasmissioni come il Festivalbar che decretava i successi dell’estate. Oggi quei passaggi televisivi si sono perduti». 
Quanto è importante per un’artista come lei partire con una data zero da un piccolo centro? 
«Molto importante, perché un rientro delicato come il mio si deve gestire passo dopo passo.

A 55 anni meglio partire a misura d’uomo, dove sei coccolata, dove seguono i tuoi desideri. È un po’ come quando si prepara un esame e ci si isola in una casa di campagna. Anche quando scrivo non trovo facilmente l’ispirazione in grandi centri come Milano. Amo i teatri, una dimensione che ho conosciuto nel tour di Natale».

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