Musicista ed editore, Vincenzo Barbalarga frequenta da 20 anni il Pif di Castelfidardo: «Fisarmonica, che amore»

Vincenzo Barbalarga
Vincenzo Barbalarga
di Chiara Morini
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Mercoledì 29 Settembre 2021, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 10:09

CASTELFIDARDO - È un musicista che suona la fisarmonica, conosce bene Castelfidardo, essendo il padre originario di Osimo, e da vent’anni frequenta il Pif, il Premio internazionale della fisarmonica, con la sua etichetta discografica Barvin: Vincenzo Barbalarga, da Roma è di nuovo nelle Marche. Per parlare di fisarmonica, Castelfidardo e ovviamente di Pif.

  
Il Pif
«Come Barvin vengo a Castelfidardo per il premio ormai da vent’anni – racconta – all’inizio ho collaborato con il Comune e la Pro Loco nell’organizzazione del premio. Già vent’anni fa la fisarmonica aveva un calo, dovuto anche ai costi, ma con il Premio si è mantenuta alta l’attenzione verso questo strumento artigianale». Un’atmosfera particolare già da allora, da quando lui da Roma ha iniziato «a portare artisti al premio, a organizzare concerti. Lavoriamo tutti insieme per dare una mano alla fisarmonica, per mantenere alta l’attenzione verso i musicisti, la musica, la fisarmonica e Castelfidardo». Con il Premio internazionale della fisarmonica, che ha visto, nel corso della sua storia, anche importanti artisti del calibro di Richard Galliano e Frank Marocco, quest’ultimo scomparso qualche anno fa. «Marocco era un fisarmonicista importante a livello mondiale, paragonabile al valore che aveva Pavarotti nella lirica – spiega Barbalarga – artisti noti a livello mondiale sono passati da Castelfidardo». Come hanno fatto molti altri giovani talenti, del resto, tra cui Simone Zanchini, che si esibirà il 2, «bel personaggio per il jazz, classico e nuovi linguaggi» dice ancora. Barbalarga cita anche altri nomi, forse ancora non noti, ma già promesse della fisarmonica. «Dal Pif è passato Vincenzo Abbracciati, al Pif è stato anche Antonino Di Luca, che tre o quattro anni fa è stato premiato con il riconoscimento di ambasciatore della fisarmonica, anche all’estero» ribadisce. Di Luca, messinese di origine, ha scelto Castelfidardo come sua casa, un’altra promessa della fisarmonica passata per il Pif.
La fisarmonica
Un premio che ha 46 anni e non li dimostra. Con alcune novità volute quest’anno dal direttore artistico Antonio Spaccarotella, anch’egli, a suo tempo, nel 2008, vincitore del premio. Un’edizione che torna in presenza per porre l’accento e promuovere ancor di più la fisarmonica. «Il futuro per questo strumento c’è, forse la ripresa della musica e della fisarmonica sono gli alti costi – il pensiero di Barbalarga – è tutto artigianale e quindi mi rendo anche conto che le famiglie possano avere difficoltà». Chi arriva al Pif la fisarmonica l’ama, ovviamente, come fa lo stesso Barbalarga che ha iniziato a suonare a 6 anni, poi ha approfondito, e infine diventando editore di spartiti e produttore di album principalmente di fisarmonica per jazz. «Pubblichiamo anche altro – dice – sempre a tema fisarmonica ed organetto. Pensi, che molti vengono a ricercare musiche da abbinare anche ai dj». Uno strumento che si abbraccia letteralmente e che, come dimostrano queste giornate del Premio, è in grado di trasmettere le emozioni di chi lo suona. 
Chiara Morini
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