“Allegro? Sì sì… ma non troppo”
C'è Maurizio Battista al PalaRiviera

Maurizio Battista
Maurizio Battista
di Laura Ripani
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Giovedì 17 Marzo 2016, 22:14
SAN BENEDETTO - Lui, il palco e il pubblico. Maurizio Battista torna a San Benedetto il 19 marzo alle ore 21 al PalaRiviera per un altro spettacolo che va verso il sold out. Segno che la Riviera apprezza le sue battute semplici, che azzannano la vita di tutti i giorni, i luoghi comuni, i vizi - tanti - e le virtù - poche - dell'italiano medio. L’ironia e il sarcasmo tipici dell’attore romano daranno vita ad un nuovo imperdibile show che farà ridere, sorridere ma anche riflettere sulle debolezze e sulle stranezze del genere umano. Una vera e propria “sinfonia di battute”, insomma, vivace, andante con brio. Non ci sarà, infatti, un vero filo conduttore e il pubblico sarà coinvolto. 
“Allegro? Sì sì… ma non troppo” è il titolo del tour, con lo spettacolo che vedrà la partecipazione di Manuela Villa organizzato da Alhena Entertainment e Ventidieci.

Ma allora si ride o no?
Con gli anni si vedono le cose in maniera più riflessiva, un'ottica più seria ma certo che si ride. Il punto è che ero felice e non lo sapevo quand’ero ragazzo e con i cambiamenti fisici dovuti all'età, racconto me stesso.

Alcuni suoi colleghi fanno comicità impegnata...
Io non parlo di politica, ma di me. Certo, poi non sono un marziano, vivo in questo mondo, però non me la sento di fare il filosofo. Mi basta che la gente si diverta. 

Ma oggi il pubblico è diventato più esigente.
L’evoluzione quanti valori ci ha fatto perdere! Ogni cosa ha un prezzo e ci dobbiamo chiedere se ne vale la pena. Se devo vendere i miei valori per due giga faccio a meno della tecnologia, ad esempio.

Chi non era filosofo?
Ma no, io sono un tipo “acqua e sapone”. Sarà che ho studiato poco, non ho avuto la pretesa di diventare direttore o scienziato. Nel mio quartiere potevo scegliere tra diventare meccanico o barista. E ho scelto di fare i caffé. Fino a poco fa ho anche gestito un bar.

Come mai?
Perché un bar è una sorta di teatro. E' uno spazio aperto dove ci si parla, ci si confronta, dove viene fuori quello che noi siamo.

Ma il teatro è finzione.
Io voglio bene alla gente e il mio pubblico se ne accorge. La gente capisce se sei vero o finto se gli racconti bugie o se gli parli della tua vita, quella che vivi ogni giorno. 

Quindi le sue battute sono autobiografiche?
Sì. Quando parlo di come sto messo fisicamente, quando racconto che a fine luglio la mia terza moglie partorisce, quando spiego perché un nuovo esame scientifico per evitare l'amniocentesi al feto - disponibile solo a Ginevra - costa 1100 euro.

Insomma mette in piazza le sue cose.
Non sopporto quelli che fanno politica, magari se la prendono contro un certo editore e poi ci fanno i libri insieme. Io un libro l'ho fatto ma ne ho regalate 15 mila copie.

Pensa ancora al cinema dopo il successo di Zalone?
Innanzitutto lui è uno davvero “fuori classifica” e ha capito il linguaggio che piace alle persone, alle gente. Quando fa quei numeri c’è solo da stare zitti...Lui sa come si fa, mentre io ho fatto il mio “Fasto e Furio”, parodia ovviamente della saga Fast and Furious. 

E sempre per chi ama la comicità ma molto più dissacrante, da non perdere iol 18 e il 19 a Porto San Giorgio, al teatro Comunale, lo spettacolo “Liberaci dal bene” di Giorgio Montanini. Ore 21.15.
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