La scrittrice Gabriella Greison alle 18.45 a Palazzo Buonaccorsi a Macerata: «La fisica, che spettacolo»

La scrittrice Gabriella Greison alle 18.45 a Palazzo Buonaccorsi a Macerata: «La fisica, che spettacolo»
La scrittrice Gabriella Greison alle 18.45 a Palazzo Buonaccorsi a Macerata: «La fisica, che spettacolo»
di Chiara Morini
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 21 Giugno 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 16:47

Si può accostare la fisica alla musica, al teatro, o più in generale allo spettacolo? Se a salire sul palco e a parlare è Gabriella Greison certo che è possibile. Da tutti definita la rockstar della fisica, Greison presenterà il suo spettacolo alla Controra di Musicultura, alle 18.45 di oggi, a Palazzo Buonaccorsi di Macerata.


La storia

A Macerata racconterà “Ogni cosa è collegata”, storia tratta dal suo ultimo e omonimo libro, che come sottotitolo ha “Pauli, Jung, la fisica quantistica, la sincronicità, l’amore e tutto il resto”. «L’ho scritta – racconta la fisica, scrittrice e attrice - perché volevo capire come poter controllare le cose intorno a noi nel modo più sicuro e stabile».

L’ispirazione? Dalla teoria di Wolfgang Pauli, che, ricorda Greison, «Einstein ha indicato quasi come il suo erede. Teorizzatore della fisica quantistica è morto prima di poter illustrare la teoria. Ecco io vado quasi a completare questa parte mancante. Ho studiato i suoi appunti e ho immaginato la conclusione della storia». Il teatro è un linguaggio universale, accessibile a tutti, e per lei è «essenziale, per arrivare a più persone possibile. Io non faccio una lezione, ma racconto storie, e sul palco presento i personaggi come Jung o Pauli quasi come dei vecchi amici, raccontandoli in modo accattivante, arrivando anche a divertire. Chi viene, soprattutto tanti giovani, è molto attento, ed è bello vedere come il pubblico più giovane sia selettivo su ciò che vede».

I collegamenti

Chiedere a Greison cosa è collegato e come è più o meno la stessa cosa che domandarle perché nella vita è importante la fisica quantistica. Forse i più non sapranno bene cos’è esattamente ma, dice, «agisce nella nostra quotidianità. Ci sono tante applicazioni, il pc, il telefono, le fotocellule dei cancelli, il fotovoltaico: cose che conosciamo e possiamo tenere in mano grazie a chi ha teorizzato». Pauli, cioè, che andava in terapia da Jung, perché voleva amare davvero una donna, non gli bastava più «la sua vita notturna, molto in contrasto con quella da professore. Partendo da qui racconto perché noi siamo importanti al mondo e perché lo sono le cose che facciamo».

Le applicazioni

E la fisica con la musica? «In ogni spettacolo ci può essere un gancio – racconta – prendiamo ad esempio le canzoni e i cantanti: laddove ci sono interrogativi, rispondo con la scienza. Per esempio Ligabue con la sua canzone si chiedeva “A che ora è la fine del mondo” e io rispondo con un calcolo; oppure partendo da “Il più grande spettacolo dopo il big bang” di Jovanotti parlo di radiazioni. Lo faccio sui social e in molti iniziano a replicare, come Piero Pelù e Le Vibrazioni. Vorrei incontrare Mogol per avere una sorta di “Mogol approved”, per una versione televisiva di questo format sui social, versione che mi è stata chiesta e nella quale lo vorrei come ospite». A proposito di musica e fisica, recentemente ha incontrato Gianna Nannini. «Mi ha chiamata il suo agente – ricorda – lei ha detto che io sono il suo mito, voleva incontrarmi. Ci siamo viste, i nostri due mondi si sono aperti: io la rockstar della fisica, lei la rockstar della musica. Ci sono collegamenti, vorremmo fare delle cose insieme, lei sta avendo nuovi pensieri; ne riparleremo appena entrambe saremo più libere».

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