Enrica Bonaccorti e la diagnosi choc: «Operata al cuore per 8 ore, ancora due mesi e sarei morta»

Enrica Bonaccorti e la diagnosi choc: «Operata al cuore per 8 ore, ancora due mesi e sarei morta»
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Lunedì 25 Settembre 2023, 12:35

«Altri due mesi e sarei morta». Enrica Bonaccorti, 73 anni, racconta in un lungo post su Facebook gli ultimi mesi drammatici che ha vissuto: operata d'urgenza per un intervento di 8 ore a cuore aperto, ha rischiato di morire. «Amici miei cari, carissimi, non ho più postato nulla da metà luglio, e non perché fossi in vacanza (..). ma per un'operazione improvvisa a cuore aperto - racconta - Vorrei che quello che è successo a me, lasciasse una traccia di conoscenza in tutti quelli che mi leggono, perché io non avevo nessuna fitta al cuore, non avevo alcun dolore».

I sintomi

Enrica racconta che la sua situazione di salute non era così preoccupate. «I miei sintomi erano solo una grande stanchezza e davvero poco fiato, che imputavo a un po’ di depressione e soprattutto all’età, mentre mia figlia Verdiana continuava a ricordarmi quanto fosse in forma la Milo che è ben più grande di me. L’unica stranezza è che un giorno a inizio luglio comincio ad avere ovunque un prurito terribile, tutto il corpo diventa rosso fuoco a macchie. Non avevo cambiato niente nell’alimentazione o nei farmaci, non avevo preso sole, insomma era solo il mio corpo che urlava che qualcosa non andava. Ovviamente mi faccio controllare a fondo da un dottore che trova un calcolo a un rene (che fra l’altro non mi aveva mai dato nessun dolore)».

La diagnosi

E continua: «Decidono di intervenire, in fondo è un’operazione banale, ma i cardiologi, il prof Leo, il prof Saglia, e il prof Giulio Speciale, insieme al dottor Quintarelli, vengono da me il giorno dopo col viso scuro per dirmi che c’è qualcosa che non va al cuore, serve una tac, poi una coronarografia, da cui stabiliscono che ho le arterie tutte ostruite, un paio di mesi e potevo andarmene.

Prima pensano a degli stent, ma non bastano. Servono 4 bypass, prendere le vene dalle gambe per ricostruire un percorso alternativo che porti il flusso sanguigno al cuore. Sarà un’operazione a cuore aperto, che è durata in tutto otto ore!».

La prevenzione

«Morale della favola: mi han detto che ho avuto una gran fortuna, una scoperta accidentale che mi ha salvato la vita, anche perché sono stata affidata al prof Massimo Massetti, direttore del dipartimento di scienze cardiovascolare del Policlinico Gemelli, che insieme al dott Lauria e alla sua equipe mi ha operata. Devo la vita a loro. E anche la qualità della vita che mi han fatto vivere dai primi di luglio ad adesso. Circondata da persone meravigliose, la loro umanità nel prendersi cura di me mi ha fatto oltrepassare i dolori, le preoccupazioni, gli incidenti di percorso che l’esilità del mio sterno ha provocato. Fate tesoro della mia esperienza, controllatevi quanto più potete, sperando soprattutto che abbiate la stessa fortuna che ho avuto io!»

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