Rachele dei Baustelle ad Ancona
«Faremo un viaggio nel tempo»

Rachele Bastreghi dei Baustelle
Rachele Bastreghi dei Baustelle
di Andrea Maccarone
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Giovedì 13 Settembre 2018, 11:40
ANCONA - Il rock al femminile approda a La Mia Generazione Festival di Ancona. Tra le donne sul palco della grande kermesse alla Mole Vanvitelliana è prevista anche Rachele Bastreghi dei Baustelle. La tastierista e cantante della band toscana si esibirà sabato in un doppio set: in veste di dj alle 18 al Lazzabaretto e poi alle 21,30 alla Corte della Mole nell’ambito del concerto di Giovanardi.

Rachele, come ha vissuto lei i suoi anni ‘90?
«Erano anni di grande creatività. Io ci sguazzavo dentro, suonando in cameretta e andando ai concerti in giro per la Toscana e l’Umbria, scoprendo piano piano i mondi musicali che mi rispecchiavano di più».
Cosa l’ha colpita di quel periodo?
«Ognuno degli artisti aveva il proprio universo da comunicare, uno stile personale nel suono e nella scrittura. In qualche modo, sono stati importanti per la mia formazione artistica».
Come ha reagito alla chiamata di Mauro Ermanno Giovanardi?
«Sono contenta di lavorare con Joe, ci conosciamo da molto tempo e da anni ci dicevamo di voler fare qualcosa insieme. Grazie al brano “Baby Dull” inciso nel suo ultimo disco, la nostra amicizia si è intensificata, sono stata sua ospite in vari concerti, trascorrendo serate di musica e belle chiacchiere».
Che cosa proporrà a questo festival?
«Per il festival mi ha proposto di fare anche una selezione musicale ed io ho accettato mettendo però in chiaro che non sono una Dj. Mi divertirò creando una specie di viaggio sonoro nel tempo, partendo dai famosi anni ‘90 italiani e stranieri per poi andare altrove».
Che rapporto ha lei con le Marche?
«Ci sono dei posti stupendi e grazie a questo mestiere arrivi a conoscerli ed entrare in contatto con le persone che li popolano. Abbiamo suonato spesso in queste zone e si respira tanta voglia di musica e di vita. Ho tanti ricordi legati alle sere trascorse nelle varie città in cui siamo stati».
Uno in particolare?
«Ricordo un concerto ad Ancona di qualche anno fa. Io e Francesco (Bianconi, ndr) siamo arrivati al soundcheck con il collare ortopedico, dopo aver fatto un incidente in auto subito dopo essere partiti dalla Toscana. La cosa “bella” era che l’urto è avvenuto tra la nostra macchina e il furgone in cui viaggiavano gli altri musicisti. Niente di grave comunque».
Che cosa pensa, invece, della nuova generazione di cantautori italiani?
«Non saprei dire con esattezza. Alcuni di loro mi hanno a volte confessato con molta emozione che i Baustelle sono stati d’ispirazione nel loro percorso artistico e questo ovviamente fa piacere».
Nel 2015 ha pubblicato un album solista. Ci sarà un seguito?
«È stata un’esperienza importante per me, abituata a fare tutto in gruppo da venti anni. Mi è servita per crescere, sotto vari punti di vista. Mi ha messo alla prova, nel bene e nel male. Ora come ora ho tante idee. Vedremo».
E invece il prossimo passo dei Baustelle?
«Con i Baustelle sono stati due anni belli e intensi. Dopo due album e due tournée, abbiamo deciso di concludere questo periodo festeggiando i 10 anni di “Amen” a Torino il 29 settembre. Un modo speciale per ringraziare e salutare il nostro pubblico».
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