ANCONA - Ha voglia di parlare Francesco Gesualdi, direttore della Marche Film Commission, di illustrare iniziative presenti e future, ora che l’audiovisivo marchigiano qualche soldo da spendere ce l’ha, in cinque anni arriveranno 16 milioni di fondi europei, la prima tranche da 5 milioni subito.
Direttore Gesualdi, Marche Film Commission è stata al Festival di Venezia. Com’è andata? Cosa avete detto?
«Innanzi tutto mi preme sottolineare come la presenza marchigiana non sia mai stata forte come quest’anno alla Mostra del Cinema. Abbiamo presentato alcuni lungometraggi marchigiani, il vostro giornale ne ha parlato in una bella pagina. Credo di poter affermare siano opere di qualità, penso possano trovare il loro pubblico. Abbiamo inoltre presentato il progetto “6 dimore in cerca d’autore”, 6 cortometraggi realizzati da autori marchigiani e ambientati in altrettante dimore storiche del Piceno. Un progetto a cui tengo molto perché coinvolge i territori del cratere sismico. Anche questi piccoli film, accendendo un riflettore su quelle zone, possono contribuire alla loro rinascita».
Il cinema come motore di sviluppo.
«Esattamente. E mi fa piacere che il presidente Acquaroli abbia sposato questa visione e abbia messo a nostra disposizione le risorse necessarie. Le Marche tutte meritano di essere molto più conosciute di quanto non siano. Le cose si stanno mettendo in moto. Proprio in questo periodo, tante produzioni, marchigiane e non, stanno facendo sopralluoghi in vista delle riprese di film e serie tv».
E ora arriveranno i cospicui finanziamenti europei. Mi dica del bando. Siete in ritardo.
«È vero, lo avevamo annunciato per giugno. Però ora ci siamo. Non posso darle la data precisa, ma entro fine mese sarà pubblicato. Grazie a questi primi 5 milioni - e altri 5 saranno nel bando che uscirà l’anno prossimo - porteremo in regione produzioni che dovranno utilizzare maestranze locali. Abbiamo professionalità qualificate nelle Marche. Fino a oggi dovevano andare a lavorare altrove».
Sbloccati grazie al bando i fondi europei, quali altre problematiche restano sul tappeto e come intende intervenire Marche Film Commission?
«Gliene indico tre. La prima. L’audiovisivo marchigiano è fatto di piccole e piccolissime imprese. Devono crescere, se vogliono giocare un ruolo di rilievo a livello nazionale. Noi intendiamo facilitare questa crescita. Riservando loro bandi appositi e facendo formazione per i produttori. Oggi un produttore deve saper tessere rapporti con tutti i soggetti in grado di garantire risorse, saper presentare al meglio i progetti, saper preparare un business plan. Questo competenze nei produttori marchigiani un po’ scarseggiano. Noi possiamo fornirle».
Le altre due?
«Possiamo dare una mano per quanto riguarda la semplificazione burocratica, e ci siamo già attivati in tal senso.