“The little prince” del coreografo jesino Silvestrini in prima nazionale alle Muse di Ancona: «Ho trasformato la fiaba in danza»

Una scena dello spettacolo di danza “The little prince” del coregrafo jesino Luca Silvestrini
Una scena dello spettacolo di danza “The little prince” del coregrafo jesino Luca Silvestrini
di Lucilla Niccolini
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Venerdì 10 Dicembre 2021, 09:49

ANCONA - Sembrava impossibile trasformare in spettacolo di danza il piccolo capolavoro di Antoine de Saint-Exupéry. Il cimento è riuscito a Luca Silvestrini, coreografo jesino che, cresciuto professionalmente a Londra, ha da lì spiccato il volo nel mondo della danza internazionale. “The little prince” sarà in prima ed esclusiva nazionale alle Muse di Ancona sabato 11 (ore 20,45) e domenica (ore 16,30). Lo spettacolo ha debuttato nel 2018 a Londra.


«Mi era stato commissionato per il Natale, dai teatri londinesi The Place e DanceEast, un family show – racconta Silvestrini - ispirato a una fiaba celebre. Ho scelto il testo di Saint-Exupéry, che avevo molto amato da adolescente, impressionato dal messaggio di amicizia e dalla stravaganza dei personaggi». Ma poi, la vera sfida è stata mettere in scena un racconto che non è stato pensato per il teatro. «Era la prima volta che allestivo uno spettacolo per bambini con la mia compagnia Protein. E soprattutto che partivo da un testo preesistente. Una storia già scritta impone dei vincoli, ma mi ha dato uno stimolo in più: la complessità della fiaba, con i suoi flashback, mi ha costretto a smontarla a tavolino e a ricostruirne con pazienza le connessioni interne. Un lavoro difficile, e alla fine divertente, e molto gratificante».

Immaginiamo che sia stato difficile anche selezionare il cast. «Un’altra sfida. Ma ho trovato una danzatrice bravissima, Faith Prendergast, che è proprio come immaginavo il Piccolo Principe. Poi, dovendo sfrondare tanti personaggi, ho affidato ai due performer scelti per il Serpente e la Volpe, due fuoriclasse, anche i ruoli degli adulti, che il protagonista incontra sui pianeti - il business man, il geografo, il lampionaio... - e che non sanno più ascoltare con il cuore, ma pensano solo alle cose pratiche».

La scena, una scatola bianca popolata di sfere trasparenti – i corpi celesti che visita il Piccolo Principe – è stata creata da Yann Seabra, che ha disegnato anche i costumi. «I bambini restano incantati. Anche i più piccoli, che in Inghilterra i genitori portano a teatro, perché non sanno dove lasciarli. Se non capiscono il senso, reagiscono con gioia a quello che vedono: ai movimenti dei danzatori, e ai colori degli abiti».

E i genitori, gli adulti, come reagiscono? «Da un formulario, consegnato agli spettatori alle prime recite, è venuto fuori che in tanti ancora non conoscevano questa storia. E quelli che l’avevano letta hanno trovato la mia versione in danza “illuminante” sui valori che trasmette: l’amicizia e la necessità di ascoltare, ogni tanto, il bambino che c’è in noi. Chi altri è il Piccolo Principe, se non il fanciullino che il pilota aveva messo a tacere?». E poi c’è la musica. «Originale, come sempre, in ogni mio spettacolo, creata “in diretta”, durante le prove, con i suoi strumenti da Frank Moon, che ha anche registrato le nostre voci: ne è venuto fuori un tessuto musicale bellissimo». 


Un regalo di Natale per il pubblico anconetano che domenica, al termine della replica, assisterà alla consegna del Premio della Critica Teatrale 2020/2021 a Luca Silvestrini, che non aveva potuto ritirare lo scorso novembre. 

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