​Professione Dj, alla consolle
lavoro assicurato per una notte

​Professione Dj, alla consolle lavoro assicurato per una notte
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Martedì 31 Dicembre 2013, 00:57 - Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 18:52
ROMA - Generi musicali, struttura dei brani, copyright, Siae. Sono solo alcune delle voci mixate dalla figura professionale legata al Capodanno, per eccellenza: il dj. Che, nella notte pi lunga dell'anno, ha un lavoro assicurato.



“Un lavoro che - dice Claudio Coccoluto, il re indiscusso della consolle da più di 20 anni, famoso in Italia e all'estero- nel corso degli anni è cambiato. All'inizio era tutto diverso, inimmaginabile pensare a come sarebbe cambiato il modo di fare il dj e, soprattutto, i locali in cui farlo”.



“Ho iniziato – racconta - quando il Dj era un signore nell'angolo buio della sala da ballo, altro che le luci alla Tony Manero. La mia cabina era una sorta di camera oscura, di solito aveva una lampadina rossa. Dopo 30 anni mi ritrovo che la cabina del dj è il punto focale, il posto più ambito delle sale”.

“Le cose sono cambiate - ammette Coccoluto - perchè il dj stesso è cambiato nella sua interpretazione della musica e nel capire il rapporto che le persone hanno con la pista. Ha così esaltato il suo ruolo, riuscendo a far comprendere che la sua importanza in termini di espressione e di comunicazione è notevole”.



“Mi sono ritrovato a fare il Dj – continua - quasi per sbaglio: ho cominciato comprando dischi essendo un appassionato di musica dall'età di 9 anni. E mi invitavano a tutte le feste proprio perchè avevo tanti dischi. Poi, sono entrato nelle primissime radio libere e la mia soddisfazione era suonare la mia musica e farla conoscere”.



“Quando mi è stato proposto di andare in discoteca - ammette Coccoluto - la vedevo male, perchè all'epoca le discoteche erano night e dancing, strani agglomerati notturni di gente varia. Non avevano la dignità che oggi può avere un club. Comunque, mi sono ritrovato dentro una discoteca e ho scoperto un mondo nuovo, una comunicazione che non conoscevo prima. Ho scoperto che si poteva comunicare stando zitti, ma soprattutto esaltando il gesto tecnico che è quello di miscelare dei dischi, dando continuità al programma musicale”.



“Credo - confida Coccoluto - che ho contribuito a dare corso a quella che può essere considerata una

nuova entità professionale. Nel momento in cui ti esprimi in maniera creativa e personale e, soprattutto, che comprendi che sei il filtro tra l'industria musicale e le persone, devi avere un carisma, una personalità che si formano sulla passione che tu metti in quello che fai. Questo ti può rendere unico e diverso, altrimenti sei uno che si mette in fila e spera di trovare un pò di spazio”.
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