Animali uccisi, dal gatto fatto annegare al pitbull bruciato a Palermo: 4 casi in un mese. Le storie di maltrattamenti

Sabato 13 Gennaio 2024, 16:44 | 1 Minuto di Lettura

Il pitbull Aron, legato e bruciato vivo

Ai casi dei gatti maltrattati si è aggiunto anche quello di un cane, legato e bruciato vivo a Palermo la sera del 9 gennaio. A compiere l'atto ignobile è stato proprio il padrone, che ha immobilizzato l'animale in pieno centro, in via delle Croci, nei pressi della chiesa di Santa Maria del Monserrato. Nonostante i soccorsi dei passanti, Aron - questo il nome del pitbull - è morto nella clinica veterinaria che lo aveva accolto per le cure: «Aron non c'è più - si legge in un post dell'associazione Lav di Palermo -. Il suo corpo non ha retto, sebbene lui abbia lottato fino alla fine». A chiedere giustizia è stata anche Viviana Raja, consigliera della Dc al Comune di Palermo: «Aron è morto. Dopo atroci sofferenze inflitte da un uomo è andato via. Ora vogliamo giustizia, la pena per chi uccide un animale va dai due mesi ai due anni. Troppo lieve. Serve rivedere la legge, la crudeltà verso gli animali è un chiaro segno di problemi sociali e relazionali, collegata alla violenza contro altri uomini. I cittadini ci chiedono di fare qualcosa in merito, purtroppo sfugge dalle nostre competenze. Noi possiamo continuare a lavorare per gli animali fornendo a Palermo tutti i regolamenti sul benessere animale di cui è sprovvista. Il nostro impegno andrà in quella direzione».

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