Tumore fulminante, il cataclisma fisico dopo l'operazione: migliaia di cellule infette si diffondono nel corpo. Bruno muore in 23 giorni

Una circostanza rarissima

Tumore fulminante, il cataclisma fisico dopo l'operazione: migliaia di cellule infette si diffondono nel corpo. Bruno muore in 23 giorni
​Tumore fulminante, il cataclisma fisico dopo l'operazione: migliaia di cellule infette si diffondono nel corpo. Bruno muore in 23 giorni
di Vittorino Compagno
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Venerdì 29 Marzo 2024, 13:42 - Ultimo aggiornamento: 16:49

Per tutta la vita non aveva mai accusato alcun problema di salute. Non conosceva medici e ospedali. Persona sportiva, non beveva, non fumava. È deceduto in 23 giorni a causa di un tumore fulminante partito dai reni. Dopo un intervento chirurgico per tentare di arginare la malattia, si è scatenato un vero cataclisma che, secondo i medici, ha sparso e fatto scoppiare in tutto il suo corpo migliaia di cellule infette. Una circostanza rarissima che interessa meno del 3% dei casi nazionali per tale tipo di patologia e di fronte alla quale i sanitari dell'Ulss 3 Serenissima nulla hanno potuto fare.

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Bruno Masiero aveva appena festeggiato i 60 anni d'età.

Sempre ottimista, era amatissimo da tutti. Lo chiamavano il gigante buono. Ha giocato a lungo a calcio nelle squadre del paese nel ruolo di difensore centrale. Giocatore leale, con un gran rispetto per l'avversario. Bruno Masiero non si era mai sposato e aveva sempre vissuto in casa con la madre, vedova da molto tempo. Era andato in pensione poco più di un anno fa dopo una intera vita lavorativa passata in una fabbrica di Vigonovo che produce accessori per calzature. Il 3 marzo aveva festeggiato e pranzato con la famiglia e i parenti. Il giorno successivo si è recato in ospedale a Dolo per un controllo medico di routine. Nulla di grave, a quanto pare. Invece da quell'ospedale non è più uscito. Dopo averlo visitato, i medici hanno deciso di ricoverarlo. Il giorno dopo ancora è stato sottoposto ad un intervento chirurgico d'urgenza ai reni. L'operazione sembrava inizialmente essere andata bene, ma successivamente le sue condizioni sono andate via via peggiorando, fino all'epilogo di ieri mattina, quando è morto tra le braccia dei suoi cari.

«E' morto con la stessa serenità con la quale ha sempre vissuto ed è rimasto e lucido fino all'ultimo momento», ha detto fra le lacrime il fratello Adriano. In linea con la sua grande generosità, Bruno ha donato le cornee. Il Santo Rosario in suo suffragio sarà recitato alle ore 18 di lunedì 1 aprile nella Chiesa di Santa Maria Assunta di Vigonovo, mentre i funerali avranno luogo nella stessa chiesa alle ore 15.30 di martedì 2 aprile. Il suo corpo sarà cremato. Bruno lascia le sorelle Loredana e Antonella, il fratello Adriano e i nipoti Alessandro, Marco e Veronica.

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