In una settimana i nuovi casi positivi sono aumentati del 33,5 per cento. Dal 15 ottobre, da quando è diventato obbligatorio il Green pass nei luoghi di lavoro, una causa scatenante è rappresentata dal fatto che si eseguono molti più tamponi: con i test i non vaccinati possono ottenere la certificazione verde. Negli ultimi giorni, però, i numeri stanno restituendo segnali aggiuntivi non incoraggianti: la diminuzione dei ricoveri per Covid si è fermata, era stata costante per molte settimane, e invece oggi abbiamo più posti letto occupati rispetto a sette giorni fa.
Covid Italia, il bollettino: 3.725 nuovi casi e 24 morti, tasso di positività allo 0,9%
VIGILARE
Sono ancora valori bassi: c’erano 2.735 pazienti Covid negli ospedali il 17 ottobre, 2.815 ieri.
C’è un Paese che invece sia come prudenza sia come percentuale di vaccinati è simile all’Italia: la Germania, dove già si parla di quarta ondata, con 14-15mila casi al giorno. L’incidenza è a 106 casi ogni 100mila abitanti su base settimanale (in Italia è attorno a 30). Se succede in Germania, è possibile che succeda presto anche in Italia. Pure la vicina Austria vede aumentare i casi e ipotizza un lockdown per i soli non vaccinati.
Nelle Regioni guardano con preoccupazione ciò che sta succedendo: Trieste, epicentro no-vax in questi giorni, è la provincia italiana con l’incidenza più alta e Riccardo Riccardi, vicepresidente e assessore alla Salute della Regione Friuli-Venezia Giulia, di recente ha spiegato: «Trieste è un’anomalia e la situazione è destinata a non migliorare». Anche il Lazio vede un deciso incremento della curva dei contagi: ieri sono stati 459, vale a dire il 60 per cento in più di sette giorni fa. I ricoveri sono 385, una settimana fa erano 356. Ieri l’assessore alla Salute del Lazio, Alessio D’Amato, ha avvertito: «Bisogna accelerare con le terze dosi». Al Ministero della Salute stanno vigilando, per ora il booster è previsto solo dai 60 anni in su. Ma potrebbe non bastare, perché più di un dato sta mostrando che c’è una diminuzione della protezione dei vaccini tra chi è ha ricevuto la seconda dose a gennaio e febbraio.
REPORT
Si legge nell’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità: «A partire dalla seconda metà di agosto, il numero di casi diagnosticati nella popolazione è in forte diminuzione, mentre è in aumento il numero di casi settimanale notificati fra gli operatori sanitari». Chiaro, no? Tra la popolazione, vaccinata più di recente, la protezione è ancora mediamente alta, tra medici e infermieri, immunizzati nei primi mesi del 2021, sono ripresi i contagi o, quanto meno, vanno più rapidamente. Anche tra gli anziani, in particolare nelle Rsa, ci sono analoghi segnali di riduzione della forza dello scudo. Tutto questo - unito all’esperienza di altri paesi come Regno Unito, Israele e Singapore - fa capire che servirà una dose di rinforzo e non solo per gli over 60. D’altra parte il professor Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute, ha già detto che è molto probabile che si vada a scendere con le classi di età. Bisognerà solo comprendere se la risposta sarà tempestiva o se il contagio correrà più veloce delle decisioni del Governo.