Da stanotte il coprifuoco si accorcia: il blocco degli spostamenti notturni scivola alle ore 23. E i vigili urbani, dicono in Campidoglio, saranno molto meno tolleranti con chi sgarra. Spiega Paolo Ferrara, il delegato alla Polizia locale della Città metropolitana di Roma: «Fino a oggi c’è stata una certa flessibilità. Con un po’ di buonsenso, abbiamo permesso a chi lasciava il ristorante poco prima delle 22 di rientrare a casa anche sforando di 10-15 minuti i limiti del decreto». C’è anche chi se l’è presa decisamente più comoda, senza comunque ritrovarsi col verbale da 400 fino a mille euro. Con lo slittamento alle 23, le cose cambiano: «Il tempo per rincasare dopo una cena fuori adesso c’è, eccome - è convinto il delegato di Raggi - Quindi se qualcuno viene trovato “a zonzo”, sarà multato». Altrimenti, rimarca Ferrara, non avrebbe senso questo allentamento graduale delle restrizioni, col coprifuoco che oggi slitta dalle 22 alle 23, per poi scattare alla mezzanotte dal 7 giugno, fino alla cancellazione totale, fissata per il 21 del mese prossimo.
Sanzioni salate
I gestori di ristoranti e bar naturalmente sperano ancora in un po’ d’indulgenza, che si continui a chiudere un occhio sui ritardi minimi: «Non si può stare a cena fuori con i minuti contati».
I ristoratori
I ristoratori, come detto, si augurano che un po’ di tolleranza rimanga. «Speriamo che nessuno stia col fucile puntato alle 22.59 - dice Valter Giammaria, il presidente della Confesercenti di Roma - nessun locale pretende di rimanere aperto fino a mezzanotte, ma un po’ di flessibilità ce l’aspettiamo sempre, pure con lo slittamento». Fino a oggi com’è andata? «È stata dura. Almeno un terzo dei clienti nemmeno si presentava al ristorante sapendo di dover mangiare guardando l’orologio. La cena fuori è soprattutto un momento di relax, un piacere. E invece ogni volta chi si accomodava al tavolo, appena seduto, già doveva fare i calcoli: quanto ci metto per tornare? Così, che piacere è?».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout