ANCONA - Scoppia l’estate, ma la movida è a rischio. Per ora in spiaggia niente balli. Negli stabilimenti di Palombina Nuova lo stop alla musica è a mezzanotte. E al Lazzabaretto manca il piano sicurezza per l’intrattenimento danzante. Ai giovani di Ancona non resta che emigrare a nord o a sud della riviera, dove tra chalet e locali sul litorale si fa festa fino a notte fonda. Intanto come ogni anno si ripresentano puntuali i controlli da parte della Questura per monitorare che tutte le attività di intrattenimento siano ligie ai doveri.
La scorsa settimana le divise hanno fatto visita al Playa Solero di Palombina Nuova. «Ma eravamo in regola con i permessi e quindi nulla da obiettare» assicura il titolate Gianfranco Cirulli, che però evidenzia il problema del coprifuoco imposto alla musica a mezzanotte.
La richiesta
«Tramite la Confcommercio abbiamo chiesto al Comune una deroga sull’orario per le serate di mercoledì, venerdì e sabato» spiega Cirulli, preoccupato per la concorrenza dei colleghi di Falconara «che il mercoledì e il venerdì possono fare musica fino alle due - spiega il titolare del Playa Solero - e il sabato fino alle tre. Non equiparare le due situazioni sicuramente ci danneggerebbe». Anche perché l’estate è partita col piede giusto: «Stiamo riscontrando una buona risposta di pubblico - afferma l’operatore - dunque speriamo nell’arrivo al più presto di questa deroga sull’orario». Al momento, però, gli impianti audio degli stabilimenti vanno spenti a mezzanotte. «Per noi non è un grosso problema - commenta Annapaola Guagenti, titolare dello stabilimento Da Romano a Palombina Nuova - abbiamo sempre proposto un programma di piccoli spettacoli e piccolo intrattenimento musicale, ma più per dare un valore aggiunto ai clienti della cena».
Per mettersi al pari con le regole al fine di proseguire con l’intrattenimento danzante, le attività dovrebbero avviare una serie di ulteriori passaggi burocratici «che potrebbero comunque esporci a certi rischi - prosegue Annapaola Guagenti - e quindi non mi sembra il caso».
Il nodo
«Non troviamo uno studio di ingegneri disponibili a redigere il documento di cui abbiamo bisogno» ha spiegato il presidente dell’Arci, Michele Cantarini. L’associazione, dunque, sarà costretta a proporre solo musica da ascolto oltre al consueto servizio bar. E sempre per via del piano sicurezza per il pubblico spettacolo, non ci sarà nemmeno il palco dove in passato si sono esibite band di fama nazionale e internazionale. Tutti i concerti dell’Arci si sposteranno all’interno della Corte della Mole Vanvitelliana.
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