PESARO - A processo perché non aveva fornito i documenti di identità ai poliziotti durante una manifestazione dei disobbedienti contro le restrizioni Covid. Il caso risale al 1 maggio 2021 quando i “no orario” si erano ritrovati alla Palla di Pomodoro con l’obiettivo di sfidare il coprifuoco serale per il Covid e le norme dei vari dpcm e decreti a cominciare dall’obbligo delle mascherine e dal divieto di assembramenti.
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Il passaparola
In base al tam tam sui social e gruppi Telegram si aspettavano 400 manifestanti, ma alla fine alla spicciolata ne sono arrivati una 60ina.
La modalità
Ieri il pubblico ministero ha chiesto una condanna a 200 euro di multa mentre l’avvocatessa Isabella Giampaoli ha chiesto l’assoluzione. «Nelle numerose manifestazioni si è verificato spesso che le forze dell’ordine non hanno identificato le persone sul posto, ma lo hanno fatto tramite le telecamere – fa sapere il legale - Questa modalità è preoccupante soprattutto quando non si sono verificati reati o sussiste un pericolo grave. Come sempre è una modalità a sfondo politico». La decisione nella prossima udienza.
L’altro fatto
Nella stessa sera ci fu anche una denuncia. Si trattava di un giovane segnalato per resistenza a pubblico ufficiale, violenza e rifiuto a fornire le proprie generalità. Un pesarese di 25 anni che non voleva dare i documenti e che ha reagito al sollecito sferrando un calcio all’auto di servizio dei poliziotti.
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