A Roma le palestre ripartono, ma una su tre resta chiusa

Le palestre ripartono dal 24 maggio, ma una su tre resta chiusa
Le palestre ripartono dal 24 maggio, ma una su tre resta chiusa
di Fabio Rossi
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Mercoledì 19 Maggio 2021, 00:17 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 08:41

Abbonamenti rinnovati automaticamente a chi li aveva sottoscritti prima della chiusura forzata, iscrizioni gratuite, sconti per i mesi estivi. Palestre, centri sportivi e piscine della Capitale si preparano così a riaprire, dopo un lunghissimo stop dovuto all’emergenza sanitaria che ha creato gravi difficoltà, debiti e tante chiusure definitive di realtà di questo settore. «In queste settimane riapriranno circa cinquemila centri sportivi, tra palestre, piscine, circoli ippici, fitness e altro», spiega Luca Stevanato, presidente della Confederazione dello sport, aderente a Confcommercio. Ma con tanti circoli persi per strada: circa uno su tre, secondo le stime, della Confederazione, non riaprirà i battenti «Siamo tra il 30 e il 40 per cento di attività che non riprenderanno», sottolinea Stevanato.

I tempi

Da lunedì prossimo possono infatti riprendere l’attività anche le palestre e i centri fitness indoor. Ovviamente però bisognerà rispettare i protocolli ormai noti. Per cui adeguato distanziamento, sanificazione costante di ambienti e attrezzi, e soprattutto divieto assoluto di fare la doccia. In compenso si potranno utilizzare gli spogliatoi, a patto di tenere i propri indumenti (compreso il borsone) all’interno di una busta usa e getta. Per quanto riguarda le piscine, la riapertura di quelle all’aperto è già partita da sabato scorso.

Per ultime, almeno per il momento, restano le piscine al chiuso e centri i termali, che potranno riaprire - nonostante le proteste - solo a partire dal 1° luglio. Oggi è invece già possibile svolgere le attività sportive all’aperto, sfruttando terrazzi e giardini attrezzati, e praticare sport di squadra.

La situazione 

Riprendere l’attività, dopo tanti mesi di stop, non è comunque un’impresa facile. «I gestori dei centri sportivi hanno accumulato tanti debiti, soprattutto per quanto riguarda le spese fisse - ricorda il presidente della Confederazione dello sport - Tra affitti, utenze e altri conti non differibili, la situazione finanziaria del settore è davvero molto difficile». Senza contare i costi delle stesse riaperture. «Rimettere una piscina in condizione di essere utilizzata, dopo mesi di chiusura, costa tra i 10 e i 15 mila euro di manutenzione straordinaria e sanificazione», dice Stevanato. Dal settore arriva poi una richiesta accorata: «Le riaperture devono essere definitive. Noi non possiamo aprire e chiudere da un giorno all’altro, come alcuni esercizi commerciali, ma dobbiamo programmare con un certo anticipo il lavoro, preparando le strutture e adeguandole a ospitare i nostri clienti secondo i protocolli di sicurezza previsti dalle norme», rimarca il numero uno della Confederazione dello sport.

Il calendario

Tutti i centri sportivi puntano sulla voglia delle persone di tornare a fare attività sportiva e di gareggiare (anche in forma amatoriale), dopo il lunghissimo stop forzato. L’idea più frequente è quella di concentrare tra giugno e luglio tutte le attività - tornei, gare ed esibizioni - abitualmente spalmate nei mesi primaverili ed estivi, per riportare la gente in massa a praticare le discipline preferite. «Puntiamo sul fatto che, vista la situazione, quest’estate la città non si svuoterà come nelle abituali stagioni estive, e potremo tentare di recuperare qualcosa in periodi di solito poco affollati a Roma», chiosa Stevanato. 

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