Urbino, tagli alle autonomie scolastiche. Accorpamento Volponi e Pascoli

Tagli alle autonomie scolastiche, accorpamento Volponi e Pascoli
Tagli alle autonomie scolastiche, accorpamento Volponi e Pascoli
di Eugenio Gulini
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Domenica 26 Novembre 2023, 21:15 - Ultimo aggiornamento: 28 Novembre, 07:31
URBINO Il sindaco Maurizio Gambini ha portato, in giunta, la proposta dell’accorpamento delle scuole “Paolo Volponi” e “Giovanni Pascoli”. La Volponi è un istituto comprensivo che annovera 7 scuole: infanzia Borgo Fiorito di Canavaccio, primaria Piansevero, secondaria di I Grado Volponi, infanzia Lorenzo Valerio, primaria Canavaccio, infanzia Villa del Popolo e primaria Mazzaferro. Anche la “Giovanni Pascoli” è un istituto comprensivo che annovera tre indirizzi: infanzia Cavallino, in via Oddi Urbino, Petriano, Trasanni e Gallo, scuola primaria (Gadana, Gallo e sede centrale a Piano Santa Lucia) e scuola secondaria di I Grado (Gallo e sede centrale a Piano Santa Lucia).  


Le motivazioni


«La legge nazionale lo prevede ed è il momento di farlo» ha dichiarato il primo cittadino. La riorganizzazione, in effetti, è stata avviata dal Governo Meloni con la legge di Bilancio del 2023, approvata nel dicembre del 2022. Questa riorganizzazione impone nuovi criteri per definire il numero delle autonomie scolastiche.
«È ora di finirla con le contrapposizioni tra scuole – ha continuato Gambini – Puntiamo su un’unica direzione ma i presidi rimarranno gli stessi. Oltretutto c’erano anche problemi sui trasporti che non riescono a soddisfare esigenze scolastiche disparate». Non la pensano così Biancani e Vitri: «Una mera e semplice applicazione del coefficiente di calcolo, oggi basato sul numero complessivo di alunni a livello regionale, con la soglia minima innalzata da 600 a 900 per ogni sede scolastica, non aiuta a trovare un equilibrio tra tutte le esigenze locali».
A Urbino l’avvio dell’operazione dimensionamento scolastico, è stato accolto da oppositori e parte dell’opinione pubblica, come un pugno in uno stomaco dopo battaglie impegnative e difficoltose degli anni passati per salvare i plessi scolastici dei borghi periferici.

Si generano, già, tensioni e polemiche. «Non si riesce a capire la presa di posizione del primo cittadino» sottolinea la segreteria del Pd locale. In effetti il dimensionamento delle istituzioni scolastiche avviene attraverso l’adozione annuale di una deliberazione di giunta regionale, su pareri delle Province, contenente il piano regionale di dimensionamento riferito all’anno successivo. «Noi questa nostra proposta, a differenza di altre amministrazioni – ha concluso Gambini – l’abbiamo già presentata in Provincia». 


La scaletta


«La Regione – hanno rimarcato il vicepresidente regionale Andrea Biancani e la consigliera Pd Vitri - non aiuta affatto le Province a far quadrare il cerchio per la programmazione della rete scolastica. Linee di indirizzo in ritardo e nessuna indicazione utile per fare chiarezza. In questo modo rischiamo una guerra tra territori, tagli alle autonomie scolastiche, degli organici e di posti di lavoro». Questa è la loro forte valutazione sul contesto che si è creato nel mondo della scuola in prossimità della scadenza per la presentazione del Piano regionale per il dimensionamento scolastico. Nella Provincia di Pesaro-Urbino al momento 4 autonomie scolastiche sono a rischio. Le autonomie passeranno da 229 a 210 il prossimo anno, saranno 208 nel 2025/2026 e 204 nel 2026/2027, fino ad arrivare in tre anni a -25. 

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