Urbino, cresce il Palio dei Trampoli. Nella sfida la Torre Cotogna

Gambini, Busetto, Sirotti, i ragazzi del Palio, Delisi e Pagliaroni
Gambini, Busetto, Sirotti, i ragazzi del Palio, Delisi e Pagliaroni
di Beatrice Giannotti
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Martedì 13 Giugno 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11:21

URBINO Presentato il 24° Palio dei trampoli di Schieti in programma il 16-17-18 giugno. «Un’edizione importante preceduta dal riconoscimento dal Tocatì di Verona come buona pratica Unesco. L’evento è supporto anche della Jest, associazione dei giochi tradizionali. Dal 2007 al 2021 la partecipazione al Tocatì ha valorizzato il gioco storico e tutto il territorio – spiega Massimiliano Sirotti –. Torniamo dopo 2 anni di fermo più volenterosi che mai». 

Le collaborazioni

Tante infatti le collaborazioni con associazioni locali: The Flow arrampicata, Salicevivo, il centro teatrale universitario Cesare Questa con uno spettacolo in occasione del trentennale della morte di don Italo Mancini.

Ci saranno antichi mestieri, cucina tradizionale, giochi storici e giganti in collaborazione con il Club Iddu, musica e concerti. «Per la prima volta - sottolinea Silvio Filippini, presidente Associazione don Italo Mancini sarà presente un gioco ospite, Sburla la roda tra i giochi ospiti del Tocatì. Altra novità la staffetta sui trampoli e la nascita del nuovo rione la Torre Cotogna importante per coinvolgere sempre più ragazzi». Continua anche la collaborazione con la scuola di Schieti: «è nato negli anni un “alveare” che si è avvicinato ai trampoli – continua –. I bambini più piccoli sono portati dai genitori, ma ci sono anche tanti adolescenti, fino ad arrivare agli adulti, che si contenderanno il premio domenica. Tra giornate piene e ricche dove si potrà respirare aria contadina e anche giovanile ed entusiasmante». Continuano le collaborazioni con il Ctu Cesare Questa «Stiamo portando avanti un progetto di comunicazione del territorio parlando dei suoi personaggi. Raffaello, Gino Girolomoni e ora Don Italo Mancini. Una poetica del territorio che passa attraverso la vita dei sui figli». Spiega Michele Pagliaroni. Lo spettacolo “Non chiamatemi Professore” racconterà in modo nuovo Don Italo Mancini, sarà «una porta di ingresso al territorio attraverso di lui – spiega Aureliano Delisi del Ctu –. Personaggio che sarà fatto conoscere attraverso uno spettacolo “in cuffia”, un modo intimo che permetter di attivare a un “parlo a te di te”. Un racconto che accompagnerà i partecipanti per Schieti, con incursioni di attori in carne e ossa. C’è un costante tornare a 100 anni fa, quando lui è nato, passando però anche per il moderno».

L’intreccio

Per il 6° anno si conferma anche la partnership con Salicevivo «Una collaborazione importante per Mani che intrecciano che arriva alla 6° edizione nel giardino del Castello – spiega Luisa Busetto di Salicevivo -. Saranno presenti intrecciati da tutta Italia per far conoscere questa antica arte. Spazio anche ai bambini con un laboratorio».

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