Strada San Nicola ancora chiusa 14 anni dopo lo smottamento: «Dal Comune solo promesse»

Strada San Nicola ancora chiusa 14 anni dopo lo smottamento: «Dal Comune solo promesse»
Strada San Nicola ancora chiusa 14 anni dopo lo smottamento: «Dal Comune solo promesse»
di Miléna Bonaparte
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Giovedì 19 Gennaio 2023, 04:45

PESARO «Questo percorso alternativo è una scappatoia che non scioglie il nodo della riapertura della nostra strada, ora ci spostiamo lungo un tratto vicinale privato e quando i proprietari ne avranno abbastanza del via vai continuo, chiudono tutto e noi siamo di nuovo costretti alle gincane a ostacoli». Quei due grandi blocchi di cemento che appaiono all’improvviso tra il verde, ostruendo insieme alle transenne il passaggio delle automobili, parlano chiaro. La strada San Nicola è ancora chiusa al traffico, dal 2009. Sono passati 14 anni da quando lungo il tratto comunale è crollato un argine e la frana ha reso difficile il transito dei veicoli, interrompendo l’accesso a monte. 


La storia dello smottamento


Uno smottamento, nei due chilometri e mezzo attraverso le colline tra il presidio ospedaliero di Muraglia allo svincolo di via Lombroso e la Rsa Galantara di Trebbiantico, attorno al quale non si è mai trovato un accordo. Da una parte le 30 famiglie residenti, dall’altra il Comune. Ne è nato un interminabile contenzioso irrisolto. Adesso tornano ad alzare la voce gli abitanti della strada San Nicola, sollevando ancora la querelle. Ci sono state petizioni, raccolte di firme e appelli sul profilo social Amici della strada San Nicola. E nel fronte opposto, sopralluoghi, indagini e soluzioni prospettate dal Comune. Infine il pronunciamento del Ctu, il Consulente tecnico d’ufficio del Tribunale, sulla diatriba tra pubblico e privato per l’attribuzione dei lavori, secondo il quale delle scarpate si dovrebbero occupare i residenti frontisti, mentre della sede stradale l’Amministrazione.

Strada alternativa

«Di recente il Comune - scrive il portavoce delle famiglie - ha individuato e messo a disposizione in alternativa il percorso vicinale privato tra il blocco di strada San Nicola e via dei Condotti, assicurando ai proprietari che, se avessero acconsentito al passaggio di noi residenti, l’Amministrazione si sarebbe occupata di asfalto, nuove fognature e illuminazione.

Tutte promesse, tanto che i privati hanno provveduto a spese loro alla manutenzione necessaria per l’aumento del traffico. Invece di annunciare interventi dispendiosi ai proprietari, sarebbe stato meglio trovare i soldi per sistemare la nostra scarpata». Le 30 famiglie non ci stanno e chiedono al Comune che venga riaperta strada San Nicola perché «se i privati si stancano del continuo andirivieni sotto casa e decidono di chiudere il tratto alternativo ora utilizzato, noi torneremo alle difficili gincane al di qua e al di là dei due blocchi di cemento». Secondo i residenti è «inaccettabile che ci siano ancora quei macigni che impediscono il transito delle auto, ma intanto si continua a passare a piedi, in bici e scooter».


Le tre domande


E fanno notare che da più di dieci anni la frana non si è più mossa, «segno che il problema non è senza via di uscita, il Comune poteva rendere il tragitto a senso unico. Tante promesse, fiumi di parole, ma la situazione è rimasta invariata. Un contenzioso interminabile per una semplice frana». Il portavoce si pone infine tre domande: «Un percorso comunale può essere chiuso per queste ragioni? Perché la scarpata da allora non si è aggravata una volta che è finita la manutenzione? Quanto costerebbe in più oggi ripristinare il collegamento visto il blocco più che decennale?». E la querelle continua. 

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